11/11/20XX — 16:13
Esito della radiografia.
11/11/20XX — 20:31
Registrazione all'uscita: maschio, carnagione chiara, capelli neri. Figlio unico, sulla ventina. Tutti dettagli, inchiostro sprecato per qualcuno che non tornerà mai. Non vivo. Non in questo mondo.
12/11/20XX - 00:49
Incidente stradale su carreggiata extraurbana. Probabile causa: notevole superamento del limite di velocità (registrati 163km/h durante le ore notturne per la vettura di targa riportata nel fascicolo). Inevitabile l'impatto con il guard rail e perdita del controllo.
12/11/20XX - 01:15
Luogo dell'incidente raggiunto dalla polizia locale. Registrazione dall'altoparlante:
«Prendi una torcia, Leather. Dev'essere rotolata giù dal dirupo. Se tutto va bene dovremmo identificare quasi subito il pazzo che ha raggiunto quella velocità in una strada extraurbana così pericolosa.»
«Che gli serva da lezione. A meno che non avesse istinti suicidi o gli si fosse rotto il freno, dubito che qualche pirata della strada sarebbe così folle da compiere un'azione del genere.»
«Mmh... Segui la pista: il terriccio è ricoperto di pezzi di auto ovunque. Ho letto la targa registrata dal rilevatore di velocità, è un'auto da pochi soldi in possesso di un ragazzo un po' malaticcio giù in città. L'ho incontrato un paio di volte, credo il suo nome fosse Lawnard. Sì, Lawnard Cosmo, ha mollato l'università di fisica durante il primo anno e ha cercato qualche lavoretto per mantenersi, brutta situazione familiare...»
«Ehi. Ora mi stai solo che dando maggiori sospetti sulla teoria del suicidio. Meglio non... Un momento, perché...»
«Che ti prende, Leather? Visto qualcosa?»
«No. È questo il problema. Le tracce si fermano qui.»
«Non può essere. È come se l'auto... fosse scomparsa nel nulla poco dopo l'impatto.»
12/11/20XX — 12:13
Un risveglio forzato. Un bisogno primordiale e istintivo di filtrare l'esistenza dell'universo stesso attraverso i propri occhi, dimostrare alla natura umana della sua stessa funzione, mentre cinque diversi sensi si propagano e trovano sentieri impercettibili donati dal mondo circostante. "È questo ciò che prova un infante poco dopo la nascita? È questo ciò che prova un malato terminale il secondo dopo la sua dipartita? È questo il paradiso, l'inferno o il momento del mio giudizio?"
Ma nulla del calcolabile era, di fatto, la realtà.
Lawnard Cosmo aprì gli occhi quando pensò di non esserne più capace, quando era certo che il suo desiderio fosse stato esaudito. Ma nuvole lontane e il cielo azzurro erano un'estensione ai propri sensi corporei che per un attimo credeva averlo abbandonato. Il calore del sole mattutino era come un toccasana. L'erba, lo scroscio degli alberi. Uno scenario perfetto, quasi idilliaco.
"Un momento. Non dovrei essere illeso. Era un volo di venti metri come minimo, secondo i miei calcoli! Cosa è andato storto? E soprattutto, perché?"
Confuso, tutto ciò che il giovane poté fare per dimostrare a se stesso di possedere ancora un briciolo di sanità utile per un pensiero ricolmo di logica fu distendersi sul lato del proprio corpo e reggersi la testa, sbuffando come se avesse la possibilità di ritentare il tutto il giorno dopo. Ma l'assenza di ferite lo stava iniziando a preoccupare seriamente, pertanto a distanza di qualche secondo era già schizzato in piedi a controllarsi braccia e gambe in cerca di profondi tagli e contusioni, qualcosa di aspettabile dopo essersi schiantato da un'altezza simile.

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Second Chance
FantasíaLawnard Cosmo è un comune ragazzo di vent'anni che ha perso il suo scopo di vita. In seguito a un fatale incidente, invece di venire abbracciato dalle gelide mani della morte si risveglia in quello che sembra essere un vero e proprio mondo parallelo...