51. This place about to blow

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SONO IN RITARDO NON AMMAZZATEMI VI DICO SU INSTAGRAM NON HO TEMPO ADESSO (sembro uno di quei tiktoker che per fare follower dice "il resto su ig!1!1!1!"
💕💞💓💗💖💘💝
vi amo.
godetevi questo capitolo con una bella camomilla
calda.

Sky

Trevor è in pericolo.
Questa è la frase che si ripercuote senza sosta nella mia mente da quando Kai l'ha pronunciata.

Ha spazzato via qualsiasi cosa.
Che sia la stanchezza dovuta ad una giornata piena di lavoro, al litigio con i miei fratelli e la mia amica più cara, e a tutti i dialoghi avuti con Trevor da due settimane a questa parte. Se n'è andato tutto.

Ora ho soltanto bisogno di sapere.
E di smettere di sentire questa morsa che mi squarcia il petto, che mi strappa il cuore e se lo rigira e rigira tra le mani, infilzandoci persino le unghie per farlo sanguinare ancora di più.

Deglutisco a fatica quel poco di saliva rimasta, mentre punto lo sguardo verso Kai che è alla guida. Mi sembra piuttosto pensieroso, ma non abbastanza da farmi pensare che ci sia sotto qualcosa di estremamente grave. Questo, anche se poco, mi rassicura.

Ma ho bisogno lo stesso di una conferma.

«Cosa intendevi con 'Trevor è in pericolo?'» provo a mascherare la preoccupazione nella mia voce, ma fallisco miseramente.

«Le sue azioni strane di quest'ultimo periodo potrebbero essere frutto di un qualcosa di più grande di noi.»

Mi acciglio.
Rimango in silenzio qualche istante, per poi trovare la forza di ribattere.

«Ti spieghi in modo decente? Non siamo in un film, puoi anche parlare in modo normale.» sbuffo, alzando gli occhi al cielo.

È lui quello ad imprecare adesso.
«Qualcuno ha minacciato Trevor, semplice. Ed è per questo che si comporta da deficiente.» borbotta brevemente, finalmente senza giri di parole.

«Quindi adesso sta bene?» chiedo per avere conferma e tranquillizzarmi.

«Sì. O almeno, fa finta. Come sempre.»

Vorrei esalare un sospiro di sollievo, ma qualcosa mi dice che non c'è nulla per cui potersi rassicurare.
Anzi, tutto il contrario.

«Incontro di boxe hai detto?»
Frammenti rapidi di quel giorno mi piombano addosso, insieme a quella fastidiosa e logorante sensazione, che tutti chiamano malinconia.

A quando stavo bene e non lo sapevo.
A quando mi venivano le farfalle nello stomaco soltanto ad incrociare il suo sguardo.

Non capivo mai le sue intenzioni e passavo giorni interi a cercare di decifrare i suoi atteggiamenti. Questa cosa non è mai cambiata.
Almeno quella.

«Sei sorda per caso? Quante volte te lo devo ripetere?» bofonchia stizzito Kai, dandomi un assaggio di quello che sarà il nostro viaggio.

Non so come farò a sopravvivere con questo pallone gonfiato per un'ora.

«Inizia a parlare.» replico, cercando nella borsa una sigaretta per alleviare lo stress.

Kai mi rivolge un occhiataccia veloce, per poi esordire : «Trevor non sa ancora che sarai lì. Intendo farglielo scoprire quando sarà troppo tardi per prendere me a calci e obbligare te ad andartene, quindi non fare gesti spericolati come l'ultima volta o la copertura salta.» mi raccomanda, con la solita voce di chi si sta preparando per andare in missione.
Non so se sembra più un ordine o una supplica.

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