52. Starry eyes

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il capitolo fa cagare vi avverto
vi voglio bene 😭😭😭
(io che cerco di comprarvi)
sono nel pullman e non posso correggere quindi se ho scritto ostrogoto non picchiatemi grz

Trevor

«Perché non parli?»
Vorrei farlo. Anzi, vorrei urlare in questo momento.
Ma dalla mia gola non fuoriesce nulla.

Una mazza da baseball in alluminio.
Piuttosto pesante a dir il vero.
La vedo muoversi rapidamente, tra un colpo e l'altro.

Guardo gli occhi scuri di mio padre, che rinnego come rinnego il suo stesso sangue, mentre si prende il mio corpo e si sfoga in ogni modo contro di esso.

«Lo sai perché? Perché sei una femminuccia.
Chiunque altro mi avrebbe preso a calci, chiunque altro avrebbe reagito! Tu no. Tu sei un debole.»

Sono un debole.

Mi spintona fino a farmi perdere l'equilibrio e farmi cadere a terra, provocando un tonfo assordante quando scontro con il tavolo della cucina, finendo per farmi ancora più male.

«Bruno...Smettila.»

Le uniche parole che mia madre riusciva a dire.

Non ho mai capito di cosa soffrisse, se di depressione o semplice nostalgia della figlia perduta, ma non l'ho mai vissuta davvero come una madre.

«Smetterla? E chi lo aiuterà a diventare un Uomo? Tu? Che tra 10 minuti ti dimenticherai persino il suo nome.» sputa con ferocia, facendo in modo che lei volti le spalle e torni nella sua camera, come un bambino che è stato messo in castigo.

Dal basso osservo la scena, ancora accovacciato al pavimento. L'addome mi fa piuttosto male, e scommetto di aver anche il naso rotto.
Ma ormai ci sono abituato. Quasi non accuso più nulla.

Però, ad interrompere quel momento, c'è il suono assordante del campanello, che risuona con insistenza.

Raggelo.

Raggelo perché capisco tutto.

È lei.

Provo ad aprire gli occhi, ma ci vuole un po' prima di riuscire a farlo per davvero. Le mie palpebre non sono mai state così pesanti.

Una potente luce mi investe, tanto che per abituarmici ho bisogno di qualche istante.

Percepisco una maschera da cui mi arriva ossigeno, legata attorno alla bocca. E subito dopo mi accorgo di una mano calda, incastrata alla mia.

Il bracciale.
Kai.
Skylyn.
Di getto ricordo le ultime cose che mi tormentavano la mente prima che le mie forze venissero meno.

Piego il capo di lato, il giusto per vedere di chi si tratti e due occhi nocciola mi investono con la loro purezza. Riesco a scorgerne il rossore e il gonfiore. Per non parlare del colorito pallido che ha assunto la sua pelle.
Deve aver pianto davvero tanto.

«Trevor?»
Sky strabuzza gli occhi, incredula nel vedermi cosciente. Mi tasta dolcemente la fronte, avvicinandosi a me. Il suo calore mi invade.

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