62.1 Somewhere in the haze, got a sense I'd been betrayed

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è un capitolo davvero difficile.
vi dico solo questo. ❤️

Jake
2 ore dopo il funerale di Celeste

Rivolgo uno sguardo alla lapide davanti ai miei occhi.

Il nome di Amanda a caratteri cubitali mi inchioda sul posto, ma quello che mi fa mancare maggiormente l'aria è quanto siano vicine le date di nascita e di morte.

Avrebbe avuto 19 anni.

Nata il 20 maggio.

Toro. Il suo adorato segno, che idolatrava come se fosse una parte fondamentale di sé.

«Ho cercato su Internet. Toro e Toro non vanno particolarmente d'accordo ma con un po' di forza di volontà riusciremo a cavarcela.» mormora, facendomi vedere le prove.

«E tu ci credi davvero in queste cose?» inarco un sopracciglio.

«Certo. Il segno zodiacale è importante. Fossi stato Sagittario non mi sarei avvicinata.» rivela. Strabuzzo gli occhi.

«Fai sul serio?»

Adesso ce l'ho persino tatuato, quel maledetto Toro. La gente crede che sia per me, che sia un fanatico di astrologia, ma la verità dei fatti è che è tutto per lei.
Ma non posso dirlo a nessuno. Solo custodire il segreto nel mio cuore e vivere nei ricordi.

«Qui fa tutto schifo.» inizio a parlare.
Tra un po' il cimitero chiuderà e non so quanto tempo ho per dirle tutto. Il silenzio che mi circonda mi mette inquietudine, più che pace.

Il cielo è scuro. Probabilmente verrà un temporale di quelli mai visti.

«Certo, stiamo cercando di stare meglio, nonostante gli ultimi avvenimenti ma...mi sento sempre un passo indietro agli altri. È come se non riuscissi a sbloccarmi al 100%, come se impedissi a me stesso di essere felice. Non so se lo merito, sai? Forse è quello a bloccarmi. Forse sono costretto a restare così, ad un passo dalla felicità e spensieratezza ma senza mai poterla raggiungere. Posso solo ammirarle da lontano.» mi siedo a terra, allungando le braccia verso le ginocchia che porto al petto.

Osservo la sua foto. Gli occhi stupendi, dolci e miei brillano della gioia che aveva di vivere di cui mi sono innamorato. Le labbra costantemente color ciliegia sono piegate in un sorriso sincero, quelli che ti facevano girare la testa.

I capelli rossi cadono in morbide onde sulle spalle. La foto è stata scattata da fuori, quindi la luce solare illumina particolarmente il suo volto e il colore dei suoi capelli è più intenso del solito.

Il mio cuore batte fortissimo.

«Mi piace però pensare di essere stato così felice con te da non averne più bisogno. Di dover lasciare un po' di felicità e amore anche agli altri, perché quella che ho provato per te era così ingombrante che occupava fin troppo spazio. Ed io posso vivere ancora con il ricordo di quelle sensazioni uniche e inimitabili per sentirmi di nuovo in quel modo.»

I miei occhi si riempiono di lacrime che non trattengo. Sarebbe inutile.

«Credevo di abituarmi alla tua assenza, sai? Lo dicono tutti in fondo. Quando perdi qualcuno, il dolore e il vuoto che lascia nella tua vita resta per sempre, ma ti abitui. Ci convivi giornalmente e piano piano non fa più male come il primo giorno. A me invece no.
Non mi sono abituato, continuo a non accettare quello che ti è successo e ad illudermi di ritrovarti da un momento all'altro in casa mia, che costringi tutti a vedere un film romantico e che fai foto a tutto ciò che vedi.
E mi fa un male cane. Esattamente come il primo giorno. Mi sembra ieri, che ti ho persa.
Invece sono passati 3 anni.»

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