59.2 Legendary!

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You're losing me - Taylor Swift

EVAN

Esiste un modo giusto di reagire di fronte rivelazioni del genere?

Quando ti rendi conto delle azioni deplorevoli che ha commesso la persona che ami, come si reagisce? Ti allontani, scappando a gambe levate?

Ti spaventi così tanto da non riconoscerla più?

Di chi mi sono innamorato?

O ti interroghi semplicemente su te stesso?
Che persona sarei se accettassi tutto questo? Cosa renderebbe di me, l'amore che provo per una persona che ha sbagliato così tanto?

Ho sempre saputo che Tom non fosse l'esempio lampante di una persona con un ottima reputazione alle spalle e un buon passato, anzi. Non mi ha mai privato di conoscere il suo lato peggiore.
E anche allora me ne innamorai.

Perché riuscivo a vedere oltre.
Eppure, nonostante fossi a conoscenza di tutto ciò di cui era capace, sapevo fosse in grado di fare tanto altro e che non andava mai a sfiorare certi limiti.

Ma mi sbagliavo alla grande.

«Di' qualcosa, Evan. Per favore.» il tono supplichevole di Tom mi scuote dai miei pensieri, riportarmi sulla Terra. Lì, accanto a lui.
In un parco dove non dovremmo nemmeno essere, dopo uno dei momenti migliori della mia vita che aspettavo da anni, ma con il cuore spezzato e carico di responsabilità.

Ho la mente in subbuglio e mi è difficile dare un nome a ciò che mi attanaglia lo stomaco al momento, ma so per certo che non è una bella sensazione.

«Io...ho bisogno di tempo per metabolizzare, ho bisogno...» le parole mi muoiono in gola, mentre mi rialzo a fatica. Ho le gambe molli e improvvisamente pesanti, che quasi non si tengono in piedi da sole.

Indietreggio di qualche passo, come se qualcuno mi avesse appena spintonato con il solo intento di farmi cadere col culo a terra, e cerco di evitare il più possibile lo sguardo di Tom.

Sono terrorizzato dall'idea di vedere i suoi azzurri e non riconoscerli più. Di trovare la stessa gioia di sempre nell'incrociare le sue iridi che erano sempre state un po' anche mie.
Perché credevo che fossimo un tutt'uno.

Essere una sola persona, una sola anima, corrisponderebbe anche a dover accettare...questo. E io sono pronto? Sono disposto a mettere a repentaglio i miei valori, i miei principi?
A mettere da parte ciò che è giusto?

La mia coscienza grida di allontanarmi. Di prendere le mie cose, non in senso figurato, e andarmene. Di non avere più niente a che fare con lui e la sua combriccola pericolosa.

Ma il cuore supplica di restare. Di non voltargli le spalle. Mi ricorda di averlo amato sempre. Nonostante tutto. E di aver attraversato di tutto, con lui al mio fianco.
Siamo qui dopo tante difficoltà. Ma possiamo superare anche questa?

Col cuore che duole, pronuncio un: «Ho bisogno di tempo.»
È l'unica cosa che riesco a dire. L'unica cosa che riesco a far accordare alla mia coscienza e al mio cuore.

«Non riesci neppure a guardarmi.»

Ho paura di farlo, Tom.

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