48. You're such a backstabber

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una bella camomilla calda eh, mi raccomando ☕️

Sky

«Miller al tavolo 3 stanno aspettando da 20 minuti! Vuoi muoverti?» impreca Miley contro di me, distorcendo il volto in un espressione severa.

«Vado subito.» sospiro, asciugandomi il sudore dalla fronte col torso della mano. Attenta a non far cadere le ordinazioni, vago da una parte all'altra del locale cercando di servire a tutti nel minor tempo possibile.

Oggi manca Charlotte, ciò significa che sono io quella a prendere il suo posto e i suoi tavoli. Quindi per oggi mi tocca fare il doppio del lavoro, e con l'umore a pezzi che mi perseguita da ormai 13 giorni, non è esattamente la cosa migliore che potesse capitarmi.

«Fa' con comodo, dolcezza. Vedere il tuo bel culetto fare avanti e indietro è un piacere per gli occhi.» sghignazza uno dei tanti clienti depravati, schernendomi insieme ai suoi due amici che ridono sguaiatamente.

Rispondi male ad un altro cliente e sei fuori.

Mi rimbombano le parole di Nancy nelle orecchie.
Dilato le narici, sbattendo i loro pasti sul tavolo, tanto forte da far traballare i bicchieri.

Continuano a ridacchiare mentre giro i tacchi, letteralmente, e cammino nel versante opposto della sala cercando più possibile di trattenermi da qualsiasi tipo di imprecazione che potrebbe costarmi il lavoro.

Pensa a Will.
Non puoi permetterti di fare la sfrontata.
Trovare un lavoro con una paga così alta è impossibile.

Will ha bisogno di soldi.

Sono così arrabbiata col genere umano che nemmeno un tranquillante potrebbe aiutarmi in qualche modo.

Continuo a fare avanti e indietro, finché qualcosa ferma i miei stessi passi.

«C'è bisogno di un po' di musica buona.» borbotta uno dei tre tizi sempre presenti.

Dal primo giorno in cui ho messo piede in questo locale del cazzo, durante tutto il mio turno, loro erano lì. A quanto pare sono clienti abituali che non hanno niente da fare durante la giornata se non sperperare i loro soldi in alcol e mance che ho scoperto che danno solo a me.

Una melodia conosciuta prende a propagarsi tra le mura, finché le mie parole non rimbombano nella mia testa, in un suono assordante e insopportabile che corrisponde esattamente alla sua voce.

Arctic Monkeys.

«E così ti piacciono gli Arctic Monkeys. Sai, non ti facevo il tipo.»

«A te non piacciono?» indaga, accarezzandomi dolcemente i fianchi.

I Wanna Be Yours.

«Credo che questa sia la mia loro canzone preferita.» confesso.

«Come sei scontata.» alza gli occhi al cielo.
Ma sorride.

«E allora la tua invece qual è?» domando.

«Questa.» sussurra semplicemente.

I just wanna be yours.

«Ce l'hai anche tatuate.»

«Cosa?» si ritrae, come se avesse capito.

«Quelle lettere. Le lettere del braccialetto che mi hai regalato per il compleanno.»

I J W B Y.

«È una frase.» spiega a bassa a voce.

«E fin qui.»

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