(Canzone consigliata: Waking Up - Mj Cole & Freya Ridings.)
Nerissa.
Non era stato facile rialzarsi da quella sabbia, ed ero abbastanza intelligente da ammetterlo a me stessa senza vergogna.
Mi era venuta la voglia di sotterrarmi sotto di essa, di sotterrare tutto quello che in me non andava. Perché sì, c'era davvero qualcosa che non andava.
Forse perché non avevo rispetto per la morte degli uomini a cui toglievo la vita.
Forse perché ero in grado di accettare l'amore soltanto di Giselle.
Forse perché non abituata ad un abbraccio, figuriamoci da parte di una bambina.
Forse proprio perché quell'abbraccio mi aveva fatto capire quanto in realtà avessi perso. Quel dolore crudo e infame che ero riuscita a nascondere dentro un piccolo armadio, aveva aperto quelle ante per fare ritorno con tutta la sua voracità nel voler mettermi al tappeto.
E ci stava riuscendo.
Soprattutto perché non riuscivo a concentrarmi, a ritrovare l'obiettivo che mi ero imposta.
Continuavo ad arrovellarmi sul fatto di vedere le sfumature di tutte le situazioni, di qualsiasi situazione.
Ma, la realtà, era che l'unica sfumatura che vedevo era riflessa nei mostri e negli incubi del mio passato. Ed era una sola.
Non ce n'erano altre e non ce ne sarebbero state.
Quello che succede, accade e basta. Passiamo esserne gli artefici, ma alla fine la conclusione è sempre la stessa.
Nel mio caso, il senso di colpa e la vergogna erano la conclusione.
Ero scappata da Las Vegas non solo per allontanare mia sorella da un posto in cui non si sentiva a casa, ma perché dovevo leccarmi e disinfettarmi le ferite in santa pace.
Chi pensa che una donna che sia in grado di uccidere senza pietà non possa essere ferita, è un gran coglione.
Io non solo ero stata ferita psicologicamente e fisicamente, ero stata smembrata da una forza che non potevo combattere.
Quando doni la morte, ne hai il pieno controllo. Come regalarla, che armi usare, che tipo di sofferenza vuoi infliggere, se vuoi anche umiliare la vittima e via dicendo.
Ma quando la morte decide di mostrarti il suo volto senza che tu ne abbia il pieno controllo, è come scoprire che della vita non hai capito un cazzo.
Nessuno è invincibile.
Nessuno può avere il controllo su qualcosa di così grande.
E la lezione l'avevo capita nel peggiore dei modi.
Il fatto che io non riuscissi a tornare in me, mi creava un senso di angoscia e inadeguatezza che non riuscivo a sopportare.
Erano giorni che non mi guardavo allo specchio.
Giorni che mia sorella bussava alla porta della mia camera da letto e non riceveva risposta.
Giorni in cui mi ero totalmente chiusa in un limbo del cazzo in cui non riuscivo a vedere luce.
Mi ero martoriata le mani a forza dei pugni dati sul muro solo allo scopo di farmi del male.
Mi ero strattonata i capelli per sentire quella sofferenza che mi avrebbe incendiato i muscoli.
Il dolore mi ricordava che ero ancora viva.
Se per fortuna o per sfortuna questo ancora non lo sapevo.
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Silence & Noise
RomanceCONTIENE CONTENUTI ESPLICITI E NON ADATTI A SOGGETTI MINORENNI. L'OPERA IN QUESTIONE È UN DARK ROMANCE, QUINDI VI INVITO A PROCEDERE CON CAUTELA. IN QUANTO ALCUNI CONTENUTI POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITÀ DEL LETTORE. "Il Diamante Grezzo". Una ra...