(Canzone consigliata: I miss you, I'm sorry - Gracie Abrams).
Ethan.
Quella mattina mi svegliai con un presentimento crudele nelle mie stesse vene. La luce del sole che filtrava dalle tende illuminava la mia camera da letto, con una luce calda che non rispecchiava il mio stato d'animo.
Avevo una sorta di gelo dentro al petto, come se durante la notte fossi morto.
Le mie palpebre erano pesanti mentre mi guardavo intorno. Tutto sommato, ogni cosa era al suo consueto posto. Tranne una cosa.
Il lato sinistro del letto era vuoto.
Con la mano accarezzai le lenzuola e le trovai gelide, dello stesso tipo di gelo che avevo nel petto.
Qualcosa non andava e ogni cellula del mio corpo lo percepiva.
Non mi diedi nemmeno il tempo di capire che ore fossero, che mi alzai di corsa per andare in cucina. Dove di solito ci trovavo Nerissa appollaiata con il suo caffè stretto tra le mani e il sonno ancora dipinto nei suoi occhi.
Ma non c'era nemmeno lì.
E nemmeno in salone.
Neanche in bagno.
Prima che potessi fare un altro passo per andare a cercarla in palestra, un foglio bianco poggiato vicino la macchina del caffè attirò la mia attenzione.
Il mio nome scritto sopra non fece che aumentare il mio senso di inquietudine, portandomi indietro al momento in cui avevo trovato la lettera di mia madre.
Ma, stavolta, quella calligrafia non mi era sconosciuta. Nonostante l'avessi vista pochissime volte, sapevo a chi apparteneva.
Dovetti obbligare le mie mani a non tremare mentre aprivo quel foglio e righe e righe di parole mi riempirono gli occhi.
"Ethan,
ti prego di non dare di matto. Sto bene.
Ma probabilmente quando leggerai queste parole il mio aereo sarà già atterrato lontano da Vegas.
Credimi, quando ti dico che è stata la decisione più difficile che io abbia mai preso in tutta la mia vita. Ma era necessaria.
I nostri obiettivi sono cambiati, diventando troppo diversi tra loro. Ho bisogno di guarire, di allontanarmi da tutti quegli incubi incisi tra i vicoli di Las Vegas. Di allontanarmi dagli sguardi pieni di terrore delle persone, di imparare la gentilezza di un sorriso e il coraggio di un sorriso.
Mentre tu, mio incredibile uomo di tenebra, vuoi continuare a governare il tuo impero come la persona fantastica che sei. Ed è giusto.
Non ti ho posto davanti la scelta, sai perché? Perché sapevo benissimo che avresti scelto me. E questo non è giusto.
Non è giusto che per colpa dei miei bisogni tu debba rinunciare ai tuoi obiettivi e alle tue ambizioni. Così, ho scelto io per entrambi.
So che mi odierai, ora. So che probabilmente avrei dovuto avere almeno il coraggio di guardarti negli occhi e dirti che andavo via, senza di te.
Ma non sarei mai riuscita a farlo, non sarei stata capace di varcare quella porta mentre avrei avuto il tuo sguardo piantato nella schiena. Non avrei potuto andarmene senza girarmi un'ultima volta verso di te.
Sto scrivendo queste righe mentre ti guardo dormire in quel letto che ormai, in un certo senso, è diventato nostro. Lo stesso letto che ci ha visto nei nostri momenti migliori e in quelli peggiori. Sembri così in pace mentre dormi, mentre con la mano continui a cercarmi tra le lenzuola.
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Silence & Noise
RomanceCONTIENE CONTENUTI ESPLICITI E NON ADATTI A SOGGETTI MINORENNI. L'OPERA IN QUESTIONE È UN DARK ROMANCE, QUINDI VI INVITO A PROCEDERE CON CAUTELA. IN QUANTO ALCUNI CONTENUTI POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITÀ DEL LETTORE. "Il Diamante Grezzo". Una ra...