(Canzoni consigliate: Everything Works Out in the End - Kodaline / Wake Up - Tommee Profitt feat. XEAH).
Ethan.
Era il giorno del mio decimo compleanno.
Mi alzai dal letto, ancora dolorante per gli eventi della sera prima. Papà era tornato a casa più infuriato del solito, non mi aveva nemmeno salutato che già mi aveva trascinato in salotto.
Odiavo il salotto di casa.
Era sempre in quel luogo che accadevano quelle cose orribili.
La maglietta durante la notte si era appiccicata alla mia pelle per colpa del sangue e quando cercai di toglierla per lavarmi, sentii le ferite riaprirsi con uno strappo.
Ma non dissi un parola.
Nemmeno una smorfia fece capolino sul mio viso mentre mi guardavo allo specchio con disprezzo.
Avevo promesso a me stesso che non avrei mai più dato la soddisfazione a mio padre di sentire le mie urla, nemmeno un piccolo gemito di dolore.
Avevo capito che serviva soltanto a gonfiare il suo ego.
Ma forse quella giornata sarebbe stata diversa. Forse mi avrebbe raccontato qualcos'altro sulla mamma.
Forse sarebbe stata una giornata buona. In fondo era il mio compleanno.
No?
«Ethan!» Sentii mio padre chiamarmi. «Muovi il culo, ho delle cose da fare.»
Oppure, forse, si era dimenticato per l'ennesima volta che giorno fosse. Che non fosse soltanto l'anniversario della morte di mamma.
Nonostante odiassi seguire i suoi ordini, mi sbrigai.
Già sapevo che saremmo tornati in quella palestra a guardare quella bambina bionda. Avevo sentito dire che fosse più piccola di me, ma era decisamente più determinata di me a sopravvivere.
Perché sapevo che anche lei non vivesse in una casa piena di giocattoli e felicità.
Io, però, non riuscivo a comportarmi come lei. Ci provavo, provavo ad allenarmi con quegli oggetti taglienti.
Ma tutte le volte che avevo dovuto mettere in pratica gli insegnamenti di mio padre, cominciavo a tremare come una foglia. Non mi piaceva toccare ed essere toccato da qualcuno che non conoscevo.
Mi trascinai in quel salotto e trovai mio padre in piedi ad aspettarmi. Vestito come se dovesse andare ad un evento importante.
Sentivo le ferite sulla mia schiena bruciare, ma non avevo avuto il tempo di farmi una doccia col disinfettante.
Medicarmi da solo non era mai facile, quindi avevo adottato il sistema di buttarmi tutta la boccetta addosso la schiena.
Il dolore era peggiore, ma almeno era un dolore che sceglievo io.
Senza dire una parola seguii mio padre per entrare nella nostra macchina.
L'autista mi guardava sempre con uno sguardo strano, come se volesse chiedermi come stessi.
Quella mattina, però, mi fece un sorriso di nascosto e prima che entrasse mio padre, sussurrò: «Buon compleanno, Ethan.»
Il mio stomaco si aggrovigliò su sé stesso, ma non potei ringraziarlo.

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Silence & Noise
RomanceCONTIENE CONTENUTI ESPLICITI E NON ADATTI A SOGGETTI MINORENNI. L'OPERA IN QUESTIONE È UN DARK ROMANCE, QUINDI VI INVITO A PROCEDERE CON CAUTELA. IN QUANTO ALCUNI CONTENUTI POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITÀ DEL LETTORE. "Il Diamante Grezzo". Una ra...