Capitolo 10

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(Canzoni consigliate: Nasty Girl - The Notorious B.I.G. / Focus - Elvis Drew.)

Ethan.

Ancora pensavo agli eventi della sera prima in compagnia di Nerissa.

E non riuscivo a capacitarmi di come una persona tanto detestabile e instabile mentalmente, riuscisse a trovare un briciolo di pietà per una donna che non aveva un tetto sulla testa.

E non riuscivo nemmeno a trovare un modo per togliermi quel suo cazzo di profumo speziato dalle narici, era come se si fosse stazionato nei miei polmoni fino a farmi esplodere il cervello dal nervoso.

Quel giorno, mentre mi dilettavo con quei pensieri sicuramente non piacevoli, ero seduto sul divano nell'attico di Sean. E no, non chiedetemi per quale motivo avevo deciso di accontentarlo.

Non volevo amicizie, non volevo relazioni. Le persone mi davano fastidio.

Ma dovetti ammettere che mentre ballava sulle note di Nasty Girl di The Notorious B.I.G., Sean, era uno spettacolo divertente.

«Amo questa cazzo di canzone.» Disse sorridendo buttando la testa all'indietro mentre muoveva le spalle a tempo.

La musica black non mi era mai dispiaciuta, visto e considerato che avevo passato molto tempo da bambino in mezzo alle persone dalla pelle color cioccolato.

Quando la vita con mio padre mi stancava, andavo in uno dei loro quartieri di Las Vegas e rimanevo incantato dai loro sorrisi e della loro buona musica.

Infatti, quando conobbi Sean, era a malapena un ragazzino che aveva cominciato a guardare il sesso femminile con occhio curioso.

Ancora ricordo di come l'avevo guardato stranito per quella radio che portava in spalla, abbinata alla sua camminata che sembrava essere uscita da un video musicale di quegli anni.

Sean era sempre stato divertente, ma anche un grandissimo figlio di puttana.

Forse la vita, forse le circostanze, ma ci eravamo ritrovati solo dopo che lui aveva aperto il suo strip club.

Non volevo la sua amicizia, ma la vita con la sua musica black era molto più piacevole.

Uscii dai miei pensieri solo quando sentii la musica abbassarsi.

«Sembra che tu abbia un palo in culo, amico.» Ridacchiò quando lo fulminai con lo sguardo. «Avanti, hai passato una serata con quella bellezza. Dovresti esserne contento.»

«E tu come fai a saperlo?» Alzai un sopracciglio mentre prendevo un sorso di liquore dal bicchiere che avevo tra le dita.

«Ne parlava tutta la Las Vegas che conta, Ethan.» Rispose come se fosse ovvio. «La gente spera in una storia tipo alla Romeo e Giulietta.»

Ridacchiai. «Sicuramente per la morte, non per la storia d'amore in sé.»

Lui fece un gesto noncurante con la mano. «Sei troppo cinico. Ma dimmi, com'è la nostra Nerissa quando non lavora?»

In realtà, stava lavorando anche la sera prima. E stavo lavorando anche io.

Certo, la vicinanza di un corpo femminile faceva sempre effetto a un uomo. Ma non l'avevo toccata in quel modo perché volevo, solo perché dovevo.

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