(Canzone consigliata: Stalker - Stevie Howie).
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La guardavo.
La studiavo.
I suoi capelli biondi svolazzavano da fuori il suo cappuccio nero per colpa del vento che quel giorno infestava la Sin City.
Il modo in cui quelle gambe lunghe accompagnavo la sua camminata mentre portava in spalla quel borsone.
Stava andando via.
Mi irritai al pensiero che fosse diventata una di quelle persone che fuggono.
Quella ragazzina non scappava mai.
Ma forse il motivo della sua fuga era la sorella che la stava seguendo con altri borsoni da caricare in una macchina che non conoscevo.
E io le conoscevo tutte.
Non ero molto lontano ma abbastanza da non farmi vedere da lei, mi ero assicurato che non fosse possibile.
Avevo passato giornate a guardarla, a cercare di respirare il suo profumo dentro quella suite quando non c'era nessuno.
Ad accarezzarle il viso di nascosto di notte mentre dormiva beata in quelle lenzuola scure.
Lo stesso viso che volevo deturpare.
Strapparle la pelle pezzo dopo pezzo.
Ascoltare il dolce suono delle sue urla.
Leccare il suo sangue dal sapore salino delle lacrime.
Avevo passato giornate intere a vedere come si scambiava quegli sguardi pieni di schifosa lussuria con quell'uomo.
Studiare la routine di quel pezzo di merda che si pensava degno di essere in sua presenza.
E quando i miei occhi furono in grado di mettere a fuoco anche lui mentre la seguiva verso la macchina, le viscere ribollirono di odio.
Un odio talmente pieno di sangue che avrei voluto strappare i suoi bulbi oculari e mettermeli al collo con una catenina.
Un odio che un tempo non mi apparteneva.
Non era mio.
Ma alla fine come possiamo definire quando qualcosa è nostro?
Quando possiamo avere la presunzione di poter affermare che qualcosa ci appartiene?
Era stata proprio quella presunzione a portare tutto quell'odio nel mio sangue.
Che ribolliva solo per lei.
Leccandomi le labbra pensai a come sarebbe stato sublime sentire quel corpo sotto al mio mentre la sventravo.
Quanto sarebbe stato sublime fare il bagno nel suo sangue e confidare i miei segreti al suo cadavere dallo sguardo spento.
I suoi occhi si alzarono di scatto, come se avesse percepito il profumo peccaminoso del pericolo, sondando la folla che si trovava davanti al Caesars Palace.
Per un attimo credetti anche che mi avesse visto, ma non fu così.
Non avrebbe esitato.
Mi avrebbe rincorso.
Fatto cadere a terra.
Mi avrebbe puntato alla gola uno dei suoi meravigliosi pugnali mentre i suoi denti mi avrebbero promesso il peggiore dei dolori.
Mi avrebbe chiesto cosa volessi.
I suoi occhi avrebbero sondando il mio viso per non riconoscerne quasi i tratti.
Quegli occhi che erano l'incarnazione del diavolo, del fuoco, del sangue e della urla, mi avrebbero giurato di farmi perire all'inferno.
Senza sapere che c'ero già stato e che non vedevo l'ora di portarla con me in quel luogo buio.
Tetro.
Ma così pieno di urla che i brividi ti mangiano vivo.
Quindi cosa stai aspettando?
Rincorrimi, piccolo diamante scheggiato.
Feriscimi con i tuoi spigoli.
Fammi sanguinare sulla tua lingua.
Assaggia il vero inferno sulle mie labbra.
Ma assicurati che io perisca.
Assicuratelo.
In caso contrario, sarò io a rincorrere te.
Quindi, corri.
Corri, piccolo diamante.
Perché sappi che quando ti prenderò mi godrò ogni millesimo di secondo, mi godrò ogni battito mancato del tuo cuore sanguinario.
Oh, sì.
Me lo godrò talmente tanto da non lasciarti più andare.
Da renderti il mio piccolo giocattolo, un piccolo ninnolo da tenermi in tasca e usare quando ne avrò più voglia.
Cosa ci fai ancora vicino a quell'uomo?
Perché ancora lo guardi come se tutto avesse senso in sua compagnia?
Corri, tesoro.
Corri.
Oppure, resta qui con me.
Gioca la tua mano mentre tra le dita ho quattro assi.
Bluffa per me.
Fammi sentire il sapore dolciastro delle tue bugie mentre perdi questa partita a poker infinita.
Gioca la tua vita su questo tavolo.
Dammi tutte le tue piccole fiches che tieni segretamente nel tuo cuore.
Fold.
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SPAZIO AUTRICE
Penso che non ci sia altro da aggiungere... Se non dirvi: SORPRESA!
So che è un capitolo molto corto, ma per necessità (e anche per creare un po' di suspense) era necessario che non fosse troppo lungo.
Cosa ne pensate?
Fatemelo sapere nei commenti e, se avete voglia, lasciate anche una stellina.
Vi amo, sempre.
A presto!

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Silence & Noise
Roman d'amourCONTIENE CONTENUTI ESPLICITI E NON ADATTI A SOGGETTI MINORENNI. L'OPERA IN QUESTIONE È UN DARK ROMANCE, QUINDI VI INVITO A PROCEDERE CON CAUTELA. IN QUANTO ALCUNI CONTENUTI POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITÀ DEL LETTORE. "Il Diamante Grezzo". Una ra...