(Canzoni consigliate: It's Got My Name On It - Tommee Profitt feat. Sarah Reeves. Darkside - Oshins feat. Hael.)
Nerissa.
Ero sulla mia moto per tornare alla suite del Caesars Palace e ancora pensavo al piccolo incontro avuto con Ethan nella palestra della mia famiglia.
Mi era sembrata strana come visita, in quanto sapeva benissimo come stessero andando gli affari della mia famiglia. Avrei dovuto torchiarlo per bene, solo che ad un certo punto mi ero distratta e non era affatto un bene.
Anche se lo detestavo terribilmente, era un uomo bellissimo.
Uno di quegli uomini che quando sei in loro presenza quasi ti senti a disagio perfino a incontrare il loro sguardo.
Una bellezza cruda e grezza.
E, fanculo, ero umana anche io.
In modo magari contorto, ma gli occhi per apprezzare la bellezza ce l'avevo.
Il vento faceva svolazzare la mia treccia e alcuni ciuffi sfuggiti da essa mi ricaddero sugli occhi quando tolsi il casco.
Quel pomeriggio il sole era ancora alto come la mattina stessa e faceva un caldo del cazzo. Avevo così bisogno di una doccia.
Ed era proprio quello che avevo intenzione di fare, se appena arrivata al piano della mia suite non avessi trovato una chioma bionda che conoscevo troppo bene.
«Giselle?!»
Lei alzò i suoi fantastici occhi dolci su di me e accennò un sorriso, ma che non le arrivò agli occhi. «Ciao, Nene.»
La presi per le spalle. «Cosa diavolo ci fai qui?» Mi leccai le labbra in modo nervoso. «Non fraintendermi, è fantastico... Ma non è il tuo posto, qui.»
Lei mi guardò con una supplica negli occhi che ancora non riuscivo a capire. «Il mio posto è dove sei tu.»
La presi tra le mie braccia e la strinsi, immergendo il naso nei suoi capelli.
Dio, mi era mancata.
Quando mi scostai da lei, la presi per mano ed entrammo nella suite.
Guidandola verso il divano, notai che era silenziosa e si guardava intorno con sospetto. Come si aspettasse che qualcuno uscisse fuori dalle tende per ucciderla.
Col cazzo.
Finché ci fossi stata io a mia sorella non sarebbe accaduto niente.
Le feci un cenno con la mano per farla sedere su quel divano, che era molto più comodo del letto che avevo ad Atlanta, e mi sedetti accanto a lei, stringendole le mani delicate tra le mie piene di graffi. «Lele, dimmi che cosa succede.»
«Prometti di non fare una strage?»
«Sai che chiunque ti riduce in questo stato finisce in un sacco nero.» Alzai un sopracciglio. «Quindi no, non posso prometterti qualcosa che non riuscirei a mantenere.»
Lei sospirò. «Questa volta non puoi.»
Mi accigliai. «Non c'è niente che non possa fare per proteggerti, Lele.»

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Silence & Noise
RomanceCONTIENE CONTENUTI ESPLICITI E NON ADATTI A SOGGETTI MINORENNI. L'OPERA IN QUESTIONE È UN DARK ROMANCE, QUINDI VI INVITO A PROCEDERE CON CAUTELA. IN QUANTO ALCUNI CONTENUTI POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITÀ DEL LETTORE. "Il Diamante Grezzo". Una ra...