(Canzone consigliata: I Love You - Billie Eilish).
Ethan.
Ero fermo davanti quella foto.
Nerissa continuava a infilare le cose di sua madre dentro gli scatoloni, mentre Giselle cercava di nascondere le lacrime che continuavano a rigare il suo viso, aiutando come poteva la sorella.
Mentre io non riuscivo a muovere un solo muscolo, se non per avvicinarmi ancora di più a quella foto.
Kim era più giovane in quello scatto, i suoi capelli biondi erano lunghissimi tanto quanto quelli di Nerissa e il suo sorriso era quello di una giovane donna, forse quello di un'adolescente. Era abbracciata ad un'altra donna mentre entrambe guardavano l'obbiettivo con sguardi felici. Non riuscivo a distinguere dove fossero, forse un cortile di una scuola. Ma riuscivo a distinguere la donna dai capelli scuri come fosse una persona che avevo conosciuto davvero. I suoi occhi avevano un taglio troppo familiare, i suoi zigomi affilati e i suoi capelli erano davvero una sorta di pugno nello stomaco. Ma non riuscivo a capire chi fosse.
«Ethan.»
Sentii Nerissa chiamarmi con un tono incerto, quando girai lo sguardo verso di lei la vidi accigliata mentre mi porgeva una lettera. «Questa dovrebbe essere per te.»
Presi quel foglio tra le dita dove c'era scritto il mio nome con una calligrafia che non conoscevo, forse era di Kim? Anche se mi sembrò veramente assurdo che Kim Tornei scrivesse una lettera a me, la aprii lo stesso.
"Mio adorato figlio..."
Le ginocchia mi cedettero, riuscii a reggermi con una mano sul mobile che si trovava sotto al televisore, facendo dondolare quella foto come se stesse per cadere sul pavimento.
Kim Tornei non aveva mai avuto figli maschi.
«Ethan?», avvertii le mani di Nerissa sul mio braccio come fossero così lontane da percepire solo le loro ombre. «Ti senti bene? Cos'hai?»
Non riuscivo a smettere di guardare quella prima frase, quella prima riga scritta con una penna nera del tutto comune. Ma il modo in cui quella calligrafia mi stava facendo sentire era tutto fuorché normale.
Cercai di tornare in piedi e andare a sedermi sul divano, Nerissa mi seguì mentre sentivo in lontananza Giselle allarmarsi.
«Sto bene», riuscii a dire. «Devo solo...»
«Continua a leggere, Ethan», Nerissa posò il mento sulla mia spalla. «Io sono qui.»
Mi leccai le labbra mentre rimasi a guardare il vuoto per alcuni secondi, decidendo se continuare la lettura di quella lettera oppure meno. Quel foglio di carta nelle mie mani pesava come un macigno e non riuscivo a capire come fosse possibile che delle semplici parole scritte con l'inchiostro potessero creare una tale confusione dentro me stesso.
Ripresi a leggere.
"Mio adorato figlio,
sto scrivendo questa lettera mentre ti agiti nella mia pancia come un forsennato. È stata una scoperta sapere che ti piacciono così tanto i dolci, ogni volta che mastico un biscotto inizi ad agitarti come un pazzo. Forse balli? Forse ridi?
Oh, non vedo l'ora di scoprire il dolce suono della tua risata. Ma, è anche vero, che non dovremmo aspettare molto prima di conoscerci. Tra pochissimo ci incontreremo, mio piccolo Ethan. Potremmo fare tante di quelle cose insieme, potrei insegnarti come cucinare questi biscotti che tanto ti piacciono quando sarai grande abbastanza da poter tenere in mano un cucchiaio.

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Silence & Noise
RomanceCONTIENE CONTENUTI ESPLICITI E NON ADATTI A SOGGETTI MINORENNI. L'OPERA IN QUESTIONE È UN DARK ROMANCE, QUINDI VI INVITO A PROCEDERE CON CAUTELA. IN QUANTO ALCUNI CONTENUTI POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITÀ DEL LETTORE. "Il Diamante Grezzo". Una ra...