Capitolo 19

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(Canzoni consigliate: Video Games - Lana Del Rey / I Was Never There - The Weeknd & Gesaffelstein).

Nerissa.

Sicuramente vi starete chiedendo cosa avessi provato quando Ethan era entrato nella doccia. Oppure, quando avevo avuto un orgasmo sotto i suoi occhi.

O cosa avessi provato quando mi aveva lasciata totalmente a pezzi in quella doccia.

Volete la verità?

Avevo provato adrenalina.

Quella sensazione che fa ribollire il tuo sangue, che ti fa credere di essere invincibile. Che riesce a renderti più coraggiosa con la voglia di camminare sul mondo intero.

Ecco cosa avevo provato e come mi ero sentita.

Ma non sapevo quanto fosse positivo provare una cosa del genere in sua compagnia, visto che invece di aggiornarlo sulle informazioni che avevo ricavato da Clark avevamo pensato di fare ben altro.

Stavo perdendo l'obiettivo principale e purtroppo non era nemmeno la prima volta che capitava con lui.

Era come se Ethan volesse tutta la mia completa attenzione, sempre.

Non gli importava relativamente un cazzo di quello che avevo scoperto nel suo seminterrato, aveva solo pensato a infilarmi la lingua in bocca.

E non sapevo nemmeno più se lo stesse facendo per farmi perdere la concentrazione e, quindi, farmi fuori.

La sola cosa importante era che dovevo cercare di mantenere i nervi saldi e non lasciarmi trasportare da quella lussuria che mi accarezzava i muscoli quando gli ero troppo vicina.

Non ero tanto codarda da non ammettere a me stessa l'attrazione che provavo nei suoi confronti, ma ero un minimo lucida per dire che non avrebbe portato a niente di buono.

Nel migliore dei casi, avremmo abbandonato tutto il piano e tanti cari saluti.

Nel peggiore... Non lo prendevo nemmeno in considerazione.

E non solo ero irritata per quell'eventualità, ma anche perché dopo essere uscita da quella doccia ho dovuto affrontare la mia camminata della vergogna sotto i suoi occhi di ossidiana che mi avevano guardata vittoriosi.

Perché sapevamo entrambi chi fosse riuscito a piegare l'altro.

Quindi immaginate la mia irritazione di quando salii in sella alla mia moto, con i vestiti sporchi ancora del sangue di Clark, per tornare al Caesars Palace. Dove appena arrivai al mio piano trovai un maledetto biglietto per terra davanti la porta.

Di. Nuovo.

Quella storia del cazzo doveva finire.

Ma non ne avevo il tempo. Tra lo scoprire quello che combinava mio padre, il complottare contro di lui alle sue spalle, mantenere un minimo di controllo con Ethan, continuare a uccidere per conto di Thomas Tornei per non farlo insospettire e, adesso, anche ritrovare quella deficiente di mia madre... Santo cielo, non potevo pensare anche a come risolvere la questione dei biglietti che mi venivano lasciati.

Anche se era una cosa molto importante, stavo cominciando a sentire il peso sulle spalle di tutto ed ero un pochino stanca.


"Con l'ordine affronta il disordine

Con la calma affronta l'irruenza

Questa è l'arte di padroneggiare la mente"

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