Chapter 23 - Gioia e Dolore

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Una volta arrivata mi fermai dietro un muro e di soppiatto mi misi a spiare la scena da cui sentivo provenire delle urla. Conoscevo bene le voci e le facce dei presenti, erano Enzo, Draco, Theo e Regulus. Stavano parlando sottovoce di qualcosa legato a Voldemort e di una possibile nuova missione. Origliai cercando di sentire il più possibile ma furono interrotti da due tipe che si avvicinarono a loro, non avevo idea di chi fossero, ma i loro discorsi e le loro voci stridule mi davano già fastidio.
"Finalmente avete smesso di girare con quella tipa strana" disse una
"Già, ora solo Mattheo deve iniziare a fare lo stesso" continuò l'altra.
Le guardai bene in faccia e notai di averle già viste in giro per la scuola, non gli avevo mai dato peso perché abbassavano sempre lo sguardo quando passavo. Erano inutili e piene di invidia, ma come potevo lasciarmi sfuggire così una possibilità così bella di umiliare qualcuno?!
"Così la vostra vita è talmente tanto inutile che dovete parlare sempre e solo di me eh?!" Dissi uscendo allo scoperto e guardandole con segno di sfida
"Cosa ci fai tu qui?" Chiesero i ragazzi che ignorai
"Quindi? Avete già smesso di insultare?" Mi avvicinai alle due che ad ogni mio passo indietreggiavano impaurite
"Beh, si, cioè no, dobbiamo proprio andare" farfugliarono prima di scappare via
"Troppo easy" commentai tra me e me soddisfatta ma anche delusa dalla facilità
"Lili che ci fai qui?" Riprovò Enzo
Feci finta di non sentirlo, lo ignorai come se non esistesse e andai verso Theo
"È da un po' che non passiamo del tempo insieme io e te Theo" dissi abbracciandolo
"È vero, andiamo in camera mia a spettegolare?" Chiese fin troppo felice
"Assolutamente si" risi mente mi prendeva a braccetto per andare nella sua camera.
Una volta dentro cominciammo a cazzeggiare e a divertirci finché lui non decise di passare alle domande scomode a cui non avevo la minima voglia di rispondere
"Come mai non parli più con Lorenzo?"
"Eri presente anche tu quel giorno a casa Riddle, sai che cosa ha fatto" risposi tranquilla, non avevo rimpianti per questa situazione io ero sempre stata una buona amica con lui mentre non si può dire lo stesso al contrario
"Si ma non gli hai fatto spiegare il perché" cercò di sostenerlo è giustificarlo
"Non mi importa, non esistono motivazioni valide" risposi cercando di chiudere quella discussione.
Fortunatamente Theo capì e cambiò argomento "Mattheo invece che fine ha fatto?"
"Dal padre" risposi velocemente sbuffando "Invece Luna? Sono solo coincidenze che non la vedo in giro ultimamente?"
"Yes, sei troppo impegnata a scoparti Mattheo per fare caso al resto" mi prese in giro.
Iniziammo così ad insultarci a vicenda, passammo ore a farlo mentre parlavamo di qualsiasi cosa ci passava per la testa sdraiati sul letto, finché il sonno non si fece sentire e decisi di tornare in camera mia genuinamente felice di avere Theo come amico.

La mia felicità era destinata purtroppo a durare molto poco. Una volta arrivata vicino all'entrata della mia stanza notai davanti Enzo appoggiato al muro ad aspettarmi.
"Lilith" disse sottovoce vedendomi.
Lo ignorai cercando di aprire la porta ma gli si mise davanti per non farmi entrare.
"Togliti" sputai con rabbia
"No, devi ascoltarmi per favore Lili" sentenziò lui sperando di essere ascoltato
"Togliti" marcai con ancora più rabbia a denti stretti, sentivo il potere dentro di me iniziare ad attivarsi.
Non sapevo perché ma non volevo colpirlo, dovevo riuscire a reprimere il potere senza farmi del male. Maledii che Mattheo non era presente, se ci fosse stato sarebbe stato tutto più facile, mi avrebbe calmata lui.
"Lilith devo spiegarti, io non volevo mentirti" disse lui cercando di attirare la mia attenzione.
Rimasi in silenzio concentrando tutte le mie energie nel reprimere la mia stessa rabbia, ma lui prese quell'occasione per continuare a parlare.
"Giuro che sono stato costretto, avrei voluto dirti tutto da subito ma non potevo. Si, era iniziato tutto come un compito, una missione, ma non lo è mai stata per me, tu non sei mai stata quello per me "
A sentire quelle parole non riuscii più a reprimere la rabbia, mi stava confermando che sapeva ogni cosa da sempre, che ero solo una stupida missione e che teneva più ad obbedire al signore oscuro che ad essere sincero con me. Come potevo accettare una cosa simile? Anche a costo della mia stessa vita io non farei mai una cosa simile, soprattutto non a lui. Ero una stronza con la maggior parte delle persone, è vero, ma non con i miei amici, avrei fatto di tutto per lui e me ne pento amaramente. Tutti gli anni erano stati falsi, inutili, non potevo accettarlo.

Il potere era vivo al suo massimo dentro di me, pronto a distruggere ogni cosa intorno a me compreso Enzo, eppure cercai ancora di trattenerlo. Riuscii grazie alle lezioni di Gellert a dosare una piccola scarica e lanciarla su Lorenzo per spingerlo via dalla porta ed allontanarlo il più possibile
"Quel potere..." lo sentii dire stupito in lontananza.
Sentivo di non avere più tempo prima che iniziasse a sprigionarsi, così corsi all'interno della mia camera dove riuscii a chiudermi dentro pochi secondi prima che il potere si azionò dentro di me colpendomi.

Cominciai a sentire un dolore lancinante in tutto il corpo, iniziai ad urlare e finii per cadere a terra dopo qualche istante non riuscendo a reggerne la sofferenza.
Sentivo la mia anima cercare di uscire da me.
Era una sensazione terribile, come se il mio corpo stesse cercando di lacerarsi da solo, come se qualcosa stesse cercando di uscire da dentro usando tutte le sue forze.
Cercai di farlo smettere canalizzandolo in un punto per farlo uscire ma senza successo, era tutto inutile, ormai era impossibile fermare qualcosa di così potente che aveva già iniziato il suo corso. Era un flusso interminabile.
Dopo qualche minuto non ressi più, il dolore non sembrava voler cessare ed il mio corpo ne era completamente distrutto.
Ormai inerme, mi lasciai andare e persi i sensi svenendo.

Crazy - Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora