Tornai nella mia stanza da sola, rintontita e dolorante, non riuscivo a non pensare a ciò che era successo e tantomeno alla stranezza dei comportamenti di Mattheo. Non capivo niente era tutto troppo da affrontare.
Mentre ero persa nei miei pensieri sentii persone avvicinarmisi nei corridoi e solo dopo un po' realizzai che stavano parlando con me, riuscii lentamente a metterli a fuoco e ad ascoltare cosa stessero dicendo
"Lilith, come stai? Ti stavamo venendo a trovare" disse Theo preoccupato.
"Stanza" dissi fievolmente sentendo le forze mancarmi, mi ritrovai in braccio a qualcuno che mi si trasportò fino al mio letto.
Non avevo le forze di capire chi fosse, non dissi niente incapace di farlo.Mi risvegliai poco dopo sotto le lenzuola calde del mio letto, sentivo un braccio circondarmi la vita, quindi mi girai convinta di trovare Mattheo al mio fianco, ma mi spaventai trovando Harry che mi fissava sorridendo
"Cosa ci fai tu nel mio letto?" Dissi stranita
"Volevo assicurarmi che stessi bene" disse come se fosse la cosa più naturale del mondo
"Questo non ti autorizza a stare nel mio letto" dissi arrabbiandomi, era anche carino da parte sua preoccuparsi ma mettersi nel mio letto era decisamente troppo.
"Scusa, volevo starti vicino" ammise uscendo velocemente da sotto le coperte ed abbassando lo sguardo "sarei dovuto rimanere alla festa, tutto ciò non sarebbe successo"
"Non è colpa tua, non è di nessuno, solo di quel testa di cazzo" dissi ripensando alle parole di Mattheo
"Come ti senti?" Chiese poi guardandomi
"Meh, potrei stare meglio sai" sorrisi fievolmente
"Va bene, allora vado ti lascio agli altri" mi sorrise contento e se ne andò.
Non capivo quel ragazzo, perché si stava già preoccupando e perché si comportava così bene con me se prima mi odiava a morte.Sospirai appena rimasi sola pronta a pensare a Mattheo, ma fui subito interrotta da Theodore, Draco, Regulus e Luna che si fiondarono nella mia stanza.
"Lilith come stai? Non volevamo lasciarti sola con Harry ma quello stupido grifondoro ci ha costretti a rimanere fuori" disse subito Theodore
"Theo tranquillo, me lo sono ritrovata nel mio letto ma comunque non è stato un problema" dissi tranquilla
"Nel tuo letto? Ma io lo uccido" partì subito Regulus
"Tranquilli ragazzi veramente" cercai di calmarli
"Ma invece con Mattheo?" Chiese Draco
"Cosa?" Chiesi titubante
"È stato lui a salvarti, quindi pensavamo che magari aveste anche chiarito" disse innocente Luna
"No" dissi schietta cercando di fargli capire di cambiare argomento
"Peccato" disse lei triste.
In quel momento un gufo nero di Gellert entrò dalla finestra e mi lasciò una lettera sul letto. La aprii subito sapendo già di cosa trattasse
"Ragazzi scusate devo andare, ho gli allenamenti con mio padre" dissi sospirando
"Ma stai male" disse subito Regulus
"Ho tutta la settimana libera, avrò tempo per riprendermi" risposi tranquilla "ci vediamo" dissi per poi smaterializzarmi nel bosco."Ciao padre" dissi fievolmente
"Lilith, che ti succede?" Chiese mostrando interesse per la prima volta
"Niente, pensavo che potremmo fare allenamenti tutti i giorni questa settimana, sono libera dalle lezioni quindi potrei venire a stare da te" dissi cercando di trovare qualcosa che mi tenesse occupata.
"Perché hai la settimana libera?" Chiese lui
"Perché si" risposi pentendomi di aver parlato
"Mi spiegherai, andiamo" mi prese per mano velocemente e in un istante ci ritrovammo in una casa che non avevo mai visto.Mi guardai intorno analizzando ogni dettaglio, le pareti ed i pavimenti erano tutti neri, ma a fare contrasto erano tutti i mobili e gli ornamenti di un bianco purissimo, stonavano con la malvagità di mio padre. Era tutto un contrasto perfetto.
Quella casa era dannatamente stupenda.
"Questa è casa tua, solo che non ci sei mai stata per colpa di tua zia" disse Gellert "ti avrei sempre voluta qua"
Guardai quell'uomo stranita, per la prima volta stava mostrando dei sentimenti
"C'è anche la camera che avevo arredato per te, vieni" continuò iniziando a camminare per i corridoi.
Entrammo in una stanza che aveva sempre gli stessi colori che si ripetevano, tranne per il letto che era rosso sangue.
Rimasi sbalordita, non pensavo avesse una stanza per me
"Ovviamente l'ho cambiata più andavi avanti con l'età, di modo che fosse sempre pronta ad accoglierti" si girò a guardarmi e mi sorrise "benvenuta a casa figlia mia"
Non mi aspettavo tutto questo da lui, non stava dimostrando solo emozioni mi stava anche facendo capire che mi pensava costantemente e che poteva essere davvero un padre per me.
Dopo tutte le emozioni di questo periodo non riuscii a trattenermi, scoppiai a piangere dalla gioia e abbracciai mio padre.
"Grazie papà" cercai di dire tra le lacrime.
Non credo si aspettasse questa reazione da parte mia, ci mise un po' a rispondere al mio abbraccio.Non pensavo qualcosa del genere potesse accadere, Gellert non era mai stato il tipo di persona che dimostrava delle emozioni o almeno non lo era mai sembrato, eppure in questo momento si stava finalmente mostrando un padre. Chissà come sarebbe stata la mia vita ora se fossi sempre stata con lui invece che con la famiglia mezza babbana che mi aveva accudita. Sicuramente ora non avrei dovuto allenare il mio potere con così tanta difficoltà, e soprattutto Amenadiel sarebbe stato ancora vivo.
Sciolsi l'abbraccio e guardai sorridente mio padre "dobbiamo fare l'allenamento?"
"Nah, ci pensiamo domani ora dimmi perché sei voluta venire a stare qui".
Abbassai leggermente lo sguardo da lui sapendo che sarei stata una delusione per non essere stata capace di difendermi da sola, ma lo stesso raccontai tutto quello che era successo la sera precedente, includendo anche la parte in cui Mattheo mi aveva salvata anche se non ci parlavamo più.
"Dobbiamo uccidere quel ragazzo figlia mia, non può rimanere vivo, sarà il nostro allenamento di domani" disse serio convinto di aver trovato la soluzione a tutti i problemi "riguardo a Mattheo, è stato un bravo ragazzo, dopo aver saputo questo non mi dispiace l'idea che vi frequentiate, ma non penso Tom la veda allo stesso modo" disse pensante
"È stato lui a costringerlo non è vero?" Chiesi capendo la situazione
"Non lo so" disse cercando di sviare l'argomento "ora vai a dormire hai bisogno di riposare, buonanotte".
Mi sorrise velocemente e si dileguò.
Era colpa di Voldemort e probabilmente anche di mio padre. Ora avevo capito perfettamente il motivo per cui Mattheo si era allontanato da me, ma non mi importava chi c'era di mezzo, qualsiasi fosse la ragione o il ricatto lo avrei affrontato appena tornata ad Hogwarts, non avrei permesso a questa situazione di protrarsi.
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Crazy - Mattheo Riddle
FanfictionIo, Lilith Grindelwald Lui, Mattheo Riddle Due Serpeverde destinati ad essere dannati. Questa storia contiene contenuti espliciti🔞.