Stimoli multipli,
opzioni plurime,
spinte contrastanti
nella scatola cranica.
Un torrente di energia
viene deviato da una paratia
comandata da una volontà
che somiglia ad un miraggio.
Gambe e braccia si muovono
automaticamente,
mentre le parole,
in qualche modo,
mi si formano in bocca.
Materia che modifica materia
in maniera asincrona
secondo leggi già scritte,
mentre l'occhio della coscienza
solamente assiste.
Io non sono quella Volontà
che attrae i pianeti,
che respinge i magneti,
piuttosto quell'occhio
che di solito tutto vede
fuorché sé stesso,
tranne quando
nei ricordi si specchia.
L'illusione del controllo
che impalpabile svanisce,
insieme alla pretesa
e alla solidità dell'essere,
sottrae tutta l'importanza
data a questa vita,
all'esistenza dell'Io-persona
presa così troppo sul serio,
alle egoistiche ambizioni
e all'agognata felicità.
Io che ho ucciso
la Volontà di Vivere
raggiungendo l'illuminazione,
lascio come testamento
un'ultima affermazione:
io sono soltanto un'ombra,
niente più che retroazione.
Sono la storia di me stesso
e con essa mi identifico:
ma il passato è già dissolto
ed io...
Io... non esisto!