Faceva un freddo afoso
al the delle quattro,
il quale intenso ed acquoso
sapeva al gusto e pur al tatto
risultava freddo e caldo.
Si disquisiva piacevolmente
alla luce oscura delle cinque:
il the non era caldo, né freddo,
quindi tiepido semplicemente.
O forse ghiacciato e bollente,
come l'orologio che segnava
le quattro e le cinque
contemporaneamente.
Mangiando un biscotto_
e se non uno allora due, tre,
o addirittura quattro e cinque_
al the delle quattro
spensierati si rifletteva.
Al the delle cinque
si diceva tutto e niente
mentre uno specchio rifletteva
un altro specchio infinitamente:
come incapsulate cornici
solo fino al penultimo specchio
catturava l'occhio le luci.
Urlando in silenzio tra amici,
banalmente bevendo the
considerammo infine che:
solo togliendo uno specchio
si aveva un unico riflesso
e una figura comprensibile.
Sorseggiando di corsa il the
giungemmo alla conclusione che,
anche se pare impossibile,
la realtà è questo paradosso
quando è ancora vergine,
prima di posarle gli occhi addosso:
una scatola cinese,
due oggetti nello stesso posto.
Al the delle quattro, cinque,
riducemmo la questione all'osso:
senza un prima, senza un dopo,
nella sua complementarietà,
nel suo logico dualismo,
la totalità non è pensabile
senza creare un neologismo,
ma con astratto formalismo
in qualche modo figurabile.
La rincorre invano la filosofia
ed appena si rende palpabile
mediante l'arte e la poesia.
Tantomeno è esperibile
prima di essere esperita:
la nube delle possibilità
della primigenia realtà,
alla vista è già sparita
e lo stesso il suo profumo
al senso dell'olfatto
come si dilegua il fumo.
Faceva un caldo pungente
al the delle quattro quando
sottovoce improvvisamente
un bugiardo gridò alla gente:
"Tutto ciò che dico è falso!",
"Questa frase compresa?"
chiese chi era presente,
perché la sua veridicità,
data l'autoreferenzialità,
era incomprensibile
e quel "tranne" del cosciente
completa a parte la totalità
che risulta inafferrabile
come l'attimo fuggente.
Qualcuno pure dichiarò
che se un asserto
risulta vero oppure no,
è solo in base ad un criterio:
se ne usi uno di qualità,
maggior valore avrà
ciò che si ritiene verità.
Ma anche questo scetticismo
è sottoposto a tale meccanismo,
ad un rivedibile criterio.
Infine al the delle quattro
_ o indefinito orario_
concludemmo con qualcosa
di sconvolgente e ordinario
sull'In Sé della Cosa
e sul capzioso Indecidibile:
prima di conoscerla,
la Realtà è Inconoscibile.