A te mi rivolgo,
anima afflitta,
abbandonata da tutti
come la scatola in soffitta.
Per te mi dolgo
e per la pena inflitta,
non sei stata assolta
dal tribunale della vita.
Senza via d'uscita,
nessuno ti ascolta
quando preghi la notte,
non hai chi ti capisca
nel profondo:
mentre vai a fondo,
vuoi che tutto ciò finisca.
Scorrono i giorni inerti,
la realtà pare un incubo
ad occhi aperti:
vuoi annegare nei sogni,
gli unici ad appartenerti.
Anima tradita
dalla gente e dalla vita,
è assurdo il tuo destino:
ma leviamoci le scarpe
dai nostri gonfi piedi
e mettiamoci in cammino.
Scioglieremo i nodi
del dolore uno ad uno,
passeggiando sulla riva,
tenendoci per mano.
Busseremo a tutte le porte
cercando una soluzione,
usciremo di prigione
più forti della malasorte.
Ma se restiamo qua,
nella ferma disperazione
e pavida rassegnazione,
nulla mai cambierà.
La tediosa monotonia
uccide la fantasia
e tutte le possibilità,
nella giusta direzione
proiettiamo l'energia
e una stella brillerà.
Al suo chiarore,
anima nostalgica
digiuna d'amore,
mente compressa
come una fisarmonica
tra la scelta imminente
e l'indecisione cronica,
troveremo infine la via:
iniziamo questo viaggio
per riscrivere la storia,
armati di coraggio
fino alla vittoria.