Silenzio!
Parla l'inesprimibile.
È dentro di me.
Aria nei polmoni
Cuore gonfio di sangue
Anima che esplode
Di vita e di morte.
La bocca vuole pronunciare
Un'unica immensa parola.
Non squadrata dallo spazio
Non cronometrata dal tempo
Come una bolla resta in gola.
Forse è il pensabile noumeno
che per Kant non è conoscibile.
Magari è il famoso Assoluto
Che gli spiriti sopraffini cercano.
Oppure è quell'infinito
A cui anelano i romantici.
Ma non esiste tal parola
Ed è a dir poco ironico
Che la cosa più importante
Che dovremmo dirci
Non sia esprimibile.
Quindi silenzio
Onde evitare equivoci.
A meno che non conosciate
La lingua degli dei.
Eppure
Io sento disperatamente che
Se solo riuscissi a pronunciarla
Planerei sul deserto
Oltre le barriere del tempo
Con un tappeto volante
Con nuovo corpo
E rinnovato spirito
Attraverso i fasti d'oriente
Ove mi aspetta una promessa
Fino al castello e all'alta torre
Ove la mia principessa m'attende
Volerei guidato dal suo canto
Che è il canto della Terra
E del mistero dell'Universo
Che è ciò che più si avvicina
Alla parola impronunciabile.
Sentite la sua voce?
È un frammento di spirito
Che nella notte si ricongiunge
Con un grido di dolore
Misto a perfetta gioia
Alla luce primordiale
Che l'aveva partorito.
È un canto di eterea pace
Di liberazione dalla sofferenza
Un inno di grandezza
Come la voce di Dio Madre.
Udite la sua voce?
È un canto d'amore eterno.
Ma se non la sentite
Allora tacete.
Parla l'inesprimibile.