Oh vanità delle vanità,
noi siamo vanto e vanità:
solida e non effimera,
figuriamo la bellezza
dai più agognata e verità!
Espressione immanente
di un'idea trascendente,
l'armonia universale
che dona la pienezza
è della forza vitale
l'espressione più sensuale.
Giochi pure liberamente
l'intelletto alla nostra vista;
noi abbiamo già assolto
al nostro compito: essere.
Ma tu, tu sei una creatura
dal rarissimo incanto!
Nel pallido marmo scolpita,
sei una statua venerata
a cui è stato donato
il caldo soffio della vita.
Noi della medesima specie,
soltanto aneliamo
a ricongiungerci a te
per ultimare un dipinto
che alcuno potrà scalfire.
E finalmente
canta il violoncello
l'eternità dell'attimo
in cui estasiati adoriamo
la tua aromatica eleganza,
mentre la luce dei riflettori
dolcemente ti accarezza,
fulgida stella tra le stelle,
la candida e perfetta pelle.