NEL BOSCO DI ROVERI ANTICHI

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Vorrei andare nel bosco,

quello di roveri antichi,

e gridare a squarciagola

tutta la rabbia repressa,

tutta la mia confusione,

tutta la mia frustrazione,

ma

è come se non avessi le forze di farlo.

Sarebbe decisamente meglio

incontrare sul cammino

il tuo viso simmetrico

su cui poggiano lievi riccioli scuri,

che come salici piangono

su occhi grandi ed intensi.

Accidentalmente,

voltato l'angolo,

un sorriso e due parole

che spezzino la monotonia,

che diano un gusto frizzante al vivere,

che mi facciano sentire

ancora importante e piacevole

e non quello fregato dalla vita

oramai da buttare via.

L'odore di stantio è insopportabile:

non resta che incamminarsi

sulle strade fredde e desolate,

rimpiazzate oramai

da evanescenti circuiti virtuali.

Non te,

ma sicuramente la mia fantasia,

i miei effimeri vaneggiamenti

incrocerò sul sentiero che porta

al bosco di roveri secolari,

ove è facile smarrirsi

per poi ritrovarsi,

ove sulla ruvida corteccia lascerò

l'impronta di nocche insanguinate.

E allora il dolore mi ricorderà

di essere ancora vivo, e,

trovando la forza di urlare al cielo,

forse l'universo mi ascolterà,

nel bosco di roveri antichi.

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