Quando ho smesso io
di andare fino in fondo?
Di scoccare la freccia al cuore,
di dare il colpo di grazia
per non essere sopraffatto.
Maledetta misericordia
e mancato rispetto:
siete la mia rovina!
Ho conosciuto
l'appagante serenità
dell'oppio della conoscenza:
ma il mondo là fuori
è fatto di crude battaglie.
La mediatrice verità
ho posto sopra ogni cosa:
ma a che serve in fondo
se il pensiero non è accolto,
se si innalzano muri
di filo spinato e gomma,
se i pugni si mascherano
da bocche al veleno
e la dialettica è sgambetto?
Vi ho indicato
l'argentea Luna nel cielo
e mi avete guardato il dito,
sentendo ma non ascoltando
vi siete attaccati alle virgole
come un cane all'osso,
perdendo il senso globale
di un illuminante discorso.
Ho sognato una notte
di prendervi per mano
e correre insieme
verso lo stesso Sole:
ora so che in questa vita,
fatta di umana miseria
e di riconciliazioni mancate,
questo non avverrà mai.
Beata solitudine:
isola tropicale di quiete.
Maledetto eremo:
ora non sono più allenato
allo scontro di cui vi nutrite,
vampiri della mia energia.
Io sono solo capace
di qualche efficace parola
che quasi dire non mi fate
e che nel vuoto cade;
quindi di un sorriso amaro
scuotendo il capo
al vostro ringhiare quando
le poche certezze che avete
vi vengono strappate.
Io vi tendo la mano
venite, coltiviamo il dubbio,
nemmeno io so ciò che è giusto,
cerchiamolo insieme!
e voi la mordete
come cani rabbiosi,
mentre soddisfatti
mi voltate le spalle
mentre un piccolo tarlo
vi divora l'anima.
Provo compassione.
Però poi perché allora
la bile scorre nelle vene,
il mercurio nelle arterie?
Ho un chiodo nel cervello
che no, non dimentica
il vostro odore animale
che mi resta sulla pelle.
Rimane la voglia di fare a botte
come quando sazi di baci
non si fa l'amore
e i lividi mi spuntano soli.
Ho perso l'occasione
per imporre il mio Io
in un mondo di squali,
ma in fondo assetato
di una parola buona
che porti conforto.
Quando ho smesso
di andare fino in fondo?
Quando non ho avuto
il coraggio di baciarti,
ma oh, tu sai il motivo.
Quando le cose hanno iniziato
ad andare nel verso sbagliato
da cui la fobia del mondo,
il timore di me stesso
e delle nefaste conseguenze.
Quando la notte i demoni
bussavano alla mia porta
e con un sorriso finto e sudato
li accoglievo ingannandoli.
Indossare il Male
per mistificare il Male
perdendo sé stessi
nell'eterno terrore
che in fondo mai si supera.
Non c'è luce in fondo al tunnel,
non c'è pace tra i tormenti,
non c'è una miracolosa cura.
Ed ecco che ho smesso
di andare fino in fondo,
avvelenato da una vigliacca
pietà verso gli altri,
ma non verso di me martire.
Credo sia cominciato tutto
il maledetto giorno in cui
una variopinta farfalla
sbattendo le ali
generò un uragano.