"[Egli] non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità." Isaia, 42,2-3***
Ma quale onestà intellettuale?!
L'uomo, nelle discussioni,
con le sue infide arringhe
rinfacciando tende trappole
per sopraffare l'avversario;
si gonfia e fa la voce grossa
per metterlo alle corde,
per aver ragione di lui.
Ma essere nel giusto è diverso.
E quale ricerca del Vero?!
Il bisogno di sicurezza innato
brama certezze seppur fasulle!
Invece l'indesiderata Verità,
che costa assai tempo e fatica,
brucia denudando le apparenze
e tali capziose convinzioni.
Esiste la politica, la norma,
e poi esiste ciò che è giusto:
il precetto non esaurisce
la molteplicità del reale.
L'uomo si dà leggi discutibili
cercando la regolarità
a dispetto delle eccezioni.
Egli ha bisogno di ingannarsi,
incessantemente;
ha necessità di mentire,
costantemente.