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-Lia Lia, potresti raccontarci una storia?-
Melodi, Artur e Andrea si sono seduti sul prato con i occhi che luccicavano dall'emozione, amo questi bambini, mi danno una gioia indescrivibile per quanto sono amorevoli verso di noi avendo pur sempre tutte quelle ferite nel loro cuore.
-che storia vi piacerebbe che vi racconti?-
dissi per poi sedermi sull'erba insieme ai miei piccoli bambini.
-LIA TSA PER RACCONTARE UNA STORIA-
senti un voce gridare dal campetto di calcetto
-non è giusto dovevate avvertirci che Lia voleva raccontare una favola-
Melissa comincio a brontolare per non essere stata invitata prima, per poco non mi scappava una risata
-tranquilla Meli, non avrei mai conciato senza di te-
Dopo la mia affermazione venne immediatamente a sedersi sul mio grembo, mentre gli altri si riunirono intorno.
-cosa ci racconterai questa volta Lia?-
-ci parlerai del mostro sotto il letto?-
-no no, raccontaci la storia di una principessa e il suo principe!-
-ma le principesse sono una noia-
I piccoli hanno cominciato a discutere su cosa sarebbe meglio che io narrassi loro, così vedendoli indecisi ho pensato di intervenire in loro aiuto
-ok ora basta, se volete ho io una storia per voi-
D'improvviso cadde un silenzio improvviso, e solo io avrei potuto sbloccarlo, alzai il capo alla ricerca di una storia che potesse piacere a tutti e mi venne una idea.
-guardate che spettacolo-
dissi indicando il cielo
-sapete, quello non è solo il nostro cielo, e un mondo a parte, la sù vivono le creature più belle e luminose di tutti-
-parli delle lucciole-
Disse la più piccola del gruppo un po' timidamente
-no sono ancora più belle, volete sapere di cosa parlo?-
tutti fecero segno di sì con la testa per non disturbare la mia storia
-la sù vivono i angeli, creature create da Dio come noi ma mentre noi possiamo stare qua sulla terra il loro posto e nei cieli a guidarci per non fare le scelte sbagliate-
smisi di continuare quando vidi Matteo alzarsi dal prato vedendolo un po' inquieto
-Lia non dovresti dire le bugi, i angeli non esistono!-
-piccolo mio i angeli ci sono e come, non li possiamo vedere e forse per questo dubiti della loro esistenza?-
-non è per questo, i angeli se esistono allora perché non mi hanno permesso di rimanere con mamma e papà?-
Dopo ciò Matteo inizio a piangere anche se si sforzava di non farlo, aveva 7 anni quando i suoi per causa dei debiti ci lasciarono il loro unico figlio qui da noi, ormai ha 10 anni, il dolore pultroppo non se ne va con pochi anni, anzi non se ne va mai, resta attaccato al cuore, nascosto in un angolo remoto della nostra anima.

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