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Il sole riscaldava il mio viso e mi costrinse ad aprire gli occhi.
Appena sveglia Cerbero iniziò a leccarmi il viso, così lo salutai. Evidentemente non si alzava per non farmi cadere a terra.
Che dolce. Cercai di muovermi ma sentì un peso sulle gambe, così mi guardai meglio.
C'era Veronica con la testa appoggiata su di me, rannicchiata nel prato che dormiva profondamente e accanto a lei un cesto da picnic.
Che ragazza adorabile, non so come abbia vissuto senza di lei.
È esuberante, energica e piena di vita.
Nulla sembra poter scalfire la sua allegria. Eppure, riesce a piangere con molta facilità e quando è triste è molto espressiva.
È una persona così dolce ed innocente che mi fa ricordare i bambini di qui mi prendevo cura.
Accarezzai delicatamente la sua testa per poi toglierle una foglia dai capelli che sicuramente sarà caduta dall'albero sopra di noi.
Cerbero si mosse per farmi capire che era un pò stanco di stare là e voleva alzarsi, così gli feci un po' di spazio.
Si alzò delicatamente e vedendolo dal basso, mi accorsi nuovamente di quanto enorme sia questo cane. È quasi anomalo per la sua grandezza.
Si stirò tutto e si scosse, per poi tornare da me per non farmi stare appoggiata sul nulla.
Mi fece stare tra due delle sue teste.
Nel mentre avevo l'occasione di coccolare quel colosso di un cane.
-Vedo che ti stai divertendo.-

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