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Io e Cerbero ci siamo fatti molti giri qua e là. Mi ha fatto visitare un po' la tenuta dall'esterno e fatto scoprire luoghi che non avevo ancora potuto vedere.
Stanchi per la giornata che abbiamo avuto ci fermammo sotto un albero.
Dopo che Cerbero mi permise finalmente di scendere, si sdraiò sul prato. Sotto l'ombra di un grande albero.
Io dal canto mio, mi sedettì la vicino. Ma evidentemente non gli stava bene e prendendomi con una zampa mi ha avvicinata a lui.
-Va bene va bene, sto qua con te non preoccuparti.-
Mi appoggio sulla sua pancia per sdraiarmi un pò.
Era di una morbidezza assurda. Caldo come quando stai sotto mille piumoni.
Era così confortevole, per non parlare del vento che mi sfiorava la pelle. Il fruscio degli alberi mi ha fatto da ninna nanna per accompagnarmi ad un piccolo riposino. Dopotutto, che male può farmi riposare un pò all'aperto?
I profumi del prato mi hanno accompagnato per un sogno che sembrava un ricordo di infanzia.
Era una giornata soleggiata. I capelli al vento, e c'era una donna.
Veniva verso di me chiamandomi per nome.
Appena la vidi cominciai a correre verso di lei e appena arrivata gli saltai sopra.
Mi sentivo come sollevata da terra, quasi tra le nuvole.
Quelle calde braccia mi stringevano come se fossi la cosa più preziosa al mondo.
Cercai di guardarla in volto ma senza riuscirci.
Riuscivo a vedere solo i suoi meravigliosi capelli bianchi e una luce quasi accecante che delineava il tutto.

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