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sembra che qualcuno qui abbia fame-
Mi copro lo stomaco con le mani ma il brontolio continuava ad aumentare
-dai andiamo a mettere qualcosa tra i denti-
Mi prese per mano e mi alzo dal letto, io ritirai le ali all'interno del mio animo per non essere ingombrante e la segui in cucina, chiediamo al cuoco di prepararci qualcosa di veloce e ci sedemmo a tavola e chiacchierammo per un po' fino a che non arrivo da mangiare, ma ciò non ci fermo da continuare a parlare dei tempi passati, era così felice che ricordassi tutto che sembrava talmente su di giri che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, finito di mangiare le cameriere portano via tutto e proprio quando ci alzammo dal tavolo Castiel entro in quella stanza, ci scambiammo qualche sguardo, lo vidi sperduto ed imbarazzato ma anche un po' in imbarazzo
-Castiel...ecco...-
-ti chiedo scusa Canelia, capisco che potresti avercela con me perciò..-
Si fermò con quella frase e riapri la porta per andarsene
-con permesso io ne ne vado-
Non aspettai un solo istante a seguirlo, mi girai per chiedere scusa a Vi ma ha fatto cenno di andare così non è bi alcun rimorso, uscì dalla sala da pranzo e afferrai Castiel calla camicia
-Aspetta-
-Camelia?-
-so che l'hai fatto per il mio bene, non sono arrabbiata con te perciò non evitarmi come se fossi io a non volerti-
Gridai tutto d'un fiato senza aspettare che potesse dire qualcosa o allontanarsi, detto ciò lasciai la sua camicia e quando alzai lo sguardo vidi lui con una mano che gli copriva metà viso, il resto era completamente rosso dall'imbarazzo, ho per caso sbagliato qualcosa
-Camelia il problema non è quello-
-è quale?-
-E per quello che ho fatto per poter ecco lo sai, non avrei dovuto sfiorare un essere pure come te-
-di cosa stai parla...-
Mi si è andato in fumo il cervello, lui stava arlando del bacio? Effetivamente e vero non era nemmeno uno a stampo e poi la mia grazia parte della mia anima è stata all'interno del suo corpo per così tanto tempo, cominciai a sentire caldo e chinai la testa per non fargli vedere il mio viso sconvolto, ma certo si preoccupa ma non vuol dire che lo abbia fatto perché gli andava giusto?
-non ti preoccupare, eri costretto dalle circostanze, non c'era altro modo-
-davvero ti sta bene?-
-di cosa parli?-
-di tornare amici come prima, è ovvio no?-
Mi tese la mano come segno di amicizia, la sua gentilezza non è assolutamente cambiata dopo tutti questi anni, afferrai la sua mano e lo abbracciai come segno del mio affetto.
Mi riaccompagno in camera per riposare, aver sforzato il mio corpo che ha ottenuto da poco la sua grazie mi ha stancata molto così ho deciso di fare un piccolo pisolino, nel mentre avrei potuto schiarirmi le idee su tutti i ricordi che ho nella mia testa e potrò mettere tutto in ordine.

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