Arrivata all'inferno vidi dinuovo cerbero che non era cresciuto di una virgola così ogni giorno gli davo una piccola parte della mia energia infusa a quella dell'inferno che in poco tempo riuscì a utilizzare per risparmiare le mie forze, qui le persone sono sempre tristi o arrabbiate, non posso riposarmi un attimo che i demoni cercano di corrompermi in qualsiasi modo, sembrano proprio la feccia della peggio specie, hanno permesso alla corruzione di entrare nei loro cuori e hanno abbandonato Dio e si lamentano dicendo che è lui il colpevole, sono dei veri ipocriti.
Castiel e sempre nelle sue, ho cercato di avvicinarmi ma sta sempre alla larga da me, mentre Lucifero mi fa paura, mi guarda disgustato come se potesse farmi fuori con uno schiocco di dita, solitamente nessuno mi spaventa, mia madre è una delle 7 grazie, nessuno si metterebbe contro di lei ma quest'arcangelo e più gelido delle prigioni del paradiso, sua moglie invece non riesco a credere sia un demone, e sempre sorridente e gentile, un po' invadente e quando abbraccia me e Vi ci fa mancare sempre il respiro ma è una donna dal cuore d'oro, non riesco ancora a comprendere come possa essere lei un demone.
-Castiel, non puoi scappare per sempre da me-
Gridai rincorrendolo e per la prima volta si fermò, solitamente continua ad andare avanti e ad ignorarmi ma stavolta rimase immobile
-stai insinuando che io abbia paura di te?-
Mi guardo con lo stesso sguardo del padre e senti un brivido disgustoso lungo la schiena, ma avevo la sua attenzione, non potevo scappare
-cos'altro allora?-
Vidi le sue guance diventare rosse dalla rabbia e ciò mi diede un vantaggio
-perche mi odii così tanto?-
-chi ha mai detto che ti odio?-
-allora cosa? Hai paura? Mi odii? Scappando non risolvi nulla-
Lui si avvicinò a me e sottovoce comincio a farfugliare qualcosa di incomprensibile
-cosa?-
Gli chiesi avvicinandomi a lui per sentire meglio, così prese un respiro e apri la bocca
-io sono un mostro-
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Un Amore Angelico
FantasyNulla può scomporre la vita di tutti i giorni di Camelia, la quotidianità e la serenità all'orfanotrofio sono la sua gioia più grande, ma nulla resta immutato per sempre.