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E noioso, stare sola tutto il tempo, mi sedetti su una panchina in giardino e li che incontrai una bambina al quanto curiosa, stava sdraiata sotto un albero con i occhi sul libro che teneva fra le mani, mi avvicinai in preda alla curiosità e non so se mi abbia notato o meno ma rimase a leggere senza girarsi ne dirmi una parola, mi avvicinai ancora di più ma non sembrava acorgersi di me.
-hey?-
Non sapevo come fare si che lei si acorgesse della mia esistenza, aveva dei capelli molto lunghi, probabbilmente sono persino più lunghi di lei, per di più erano di un bel rosso, colore al quanto raro. Ero troppo curiosa ed impazienza perciò mi sedetti acanto a lei
-non ho tempo per inutili noie, dimmi cosa vuoi e non disturbarmi piu-
Da quella bambina uscì una voce gelida, eppure il suo aspetto e così adorabile, eppure con solo una frase capi che di carattere non sarebbe stata molto gentile, non mi ha nemmeno guardata dicendomi quelle parole
-ecco..-
Non sapevo proprio cosa dire, ero amutulita dalla fermezza delle parole di quella bambina, dal suo tono sembrava quasi rimproverarmi come farebbe un insegnante. Sospiro chiudendo il suo libro con un tonfo e finalmente ebbi la sua attenzione, mi guardava con uno sguardo annoiato e seccato, i suoi occhi erano ambrati come quelli di un gatto che aspettavano una mia reazione per attaccare.
-ecco, sei per caso la figlia di una delle cameriere?-
Dissi la prima cosa che mi venne in mente in preda all'ansia ma comunque con questa domanda vidi un piccolo sorrisetto sul suo volto
-ti sembro per caso la figlia di una cameriera?-
Finita la frase riapri il libro ritornando mi ad ignorare
-allora chi saresti tu?-
la domanda uscì spontanea, quasi in automatico dalla sua di risposta
-e maleducazione disturbare qualcuno, per di più quando è un estraneo-
Proprio adesso sembrava imbronciata, mi ha dato l'impressione di essere adorabile per un secondo, questo mi spinse a sorridere, in fondo era una bambina dopotutto.
-ti chiedo scusa per la mia curiosità, il mio nome è Camelia, è un piacere per me conoscerti, potrei sapere il tuo nome?-
Dissi cercando di essere più educata e cortese possibile, così non avrebbe avuto nulla da ridire, giusto? Si fermò un attimo e mi guardo pensierosa, come se cercasse di ricordare qualcosa, aveva la fronte corrucciata e lo sguardo rivolto verso molto lontano, poi mi guardo e mi rispose
-Esmeralda, ma è troppo lungo se devi rivolgerti a me chiamami Esma-
-ma che nome adorabile-
Era un nome meraviglioso che ci stava a pennello con il colore dei suoi occhi, mi guardo stupefatta, e le sue guance cominciarono ad arrossire.
- i-io me ne vado!-
La sua voce era piena di imbarazzo prese l'enorme pupazzo che era accanto a sé e si alzò, dopo di che se ne andò via.

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