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Adam era fermo lì appoggiato al muro che aspettava che mi decidessi di andare quando gli feci segno che poteva avvicinarsi lui prese la valiggia e comincio a incamminarsi dicemdo
-abeifari con i saluti che siamo già in ritardo-
Dopo di che uscì.
Guarda nuovamente la governante e finalmente gli chiesi cosa ci facesse lui qui ma la sua risposta è stata sorprendente, a quanto pare lui ha pagato per un suo amico che non poteva venire fin qui, e che sarebbe stato lui a portarmi nella mia nuova casa, uscirà dalla struttura i bambini vennero a salutarmi, erano tutti in lacrime, chi mi saltava a dosso, chi invece mi tirava dal vestito, le loro disperate voci che mi chiedevano di non abandonarli mi straziava il cuore, cercai di trattenere le lacrime, volevo essere forte davanti ha quei bambini
-ci manderò moltissime lettere e anche dei regali, non mi dimenticherò mai di voi ve lo pronetto-
Speravo di tranquillizzarli ma non avevano alcuna intenzione di lasciarmi andare, è dovuta intervenire la governante per rimettere a posto tutto quel trambusto.
Ed ora non posso più indugiare.
Adam mi stava aprendo la porta della sua macchina, era una Chevrolet impala del 67, mi disse che un suo amico comincio ad appassionarsi a questa macchina per colpa di una serie che andava in onda alla TV, la trovava molto scenografica e infatti è proprio così, quando perse questo amico interesse per la macchina la affido a lui tanto per non buttarla via.
Entrai nell'auto e mi affacciai al finestrino, vidi ancora tutti in lacrime, mi voltai, era troppo da sopportare,
-vuoi che stia ancora fermo qui o posso partire?-
Come sempre la sua freddezza mi lasciò spiazzata
-vai!-
Non si torna più in dietro, addio mio piccolo mondo di sorrisi.
Così Adam messe in moto e ci allontanammo dall'orfanotrofio Stelle Cadenti.

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