Lavata la faccia mi cambiati d'abito, misi un vestito a fiori gialli che ho trovato nell'armadio e mi pettinai i capelli, sembrava che persino i miei capelli fossero cresciuti, non capisco come possa il mio corpo sembrarmi così strano, sembra quasi che fossi rinchiusa a letto da un mese, eppure non mi sembra di avere nessuna mancanza, scesi le scale e mi trovai tre cameriere di fronte a me, stavano in silenzio e cercavano di alludere il mio sguardo, si inchinarono e mi fecero cenno di seguirle, una stava avanti per indicarmi la strada e due dietro di me non so per quale motivo, sembravano come spaventate, non so se ero io o qualcos'altro che le rendevano così timorose, non potevo capire molto bene i loro sentimenti dopotutto, avevamo il viso coperto da un velo come quelle dame di un tempo quando cadevano in lutto che impediva il mio sguardo di scrutare i loro volti, avevano vestiti semplici ma puliti, capelli raccolti in una coda o in una treccia, arrivata dinanzi ad un porta le due cameriere dietro di me mi sorpassarono e aprirono la porta da entrambi i due lati, la luce abbagliante di quella sala per poco non mi aveva, di fronte a me c'era la sala da pranzo più grande che abbia mai visto ovviamente dopo quella dell'orfanotrofio, e a quel tavolo c'era seduta solo Veronica, era vestita di tutto punto, super elegante con dei gioielli incastonati tra i capelli
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Un Amore Angelico
FantasyNulla può scomporre la vita di tutti i giorni di Camelia, la quotidianità e la serenità all'orfanotrofio sono la sua gioia più grande, ma nulla resta immutato per sempre.