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Il mattino seguente Veronica mi sveglio di fretta e furia, era altamente agitata e anche curiosa ma non lo dava molto a vedere,
-Lia, Lia devi prometterlo, non devi uscire dalla stanza oggi-
Queste sono state le sue ultime parole quando se ne andata, ero confusa dato che ero ancora mezza adormentata ma ricordo perfettamente che mentre lei era in camera mia sentivo Cerbero abbagliare, cosa starà mai succedendo nella villa?
Le cameriere erano sempre sei voridoi e sembravano messe la apposta per non farmi uscire, ma cosa potrà mai star scadendo per dovermi rinchiudere in camera? Cercai di non pensarci mentre mi facevo un bagno caldo, mi sistemati i capelli e mi vesti ma ancora non succedeva nulla, ogni tanto guardavo fuori dalla porta per vedere se c'erano ancora le cameriere ma non si muovevano dal corridoio, quando aprì la porta per uscire una di loro mi ha bloccato il passaggio dicendomi che aveva l'ordine di non farmi lasciare la stanza
-ma mi sto annogliando, non posso almeno andare in libreria?-
Lei guardo le sue colleghe in cerca di una risposta, sembrava indecisa su cosa fare quando all'improvviso vidi Esme nelle braccia di una ragazza
-Esme che ci fai qui?-
Alla mia domanda la piccola si girò e bisbiglio qualcosa alla ragazza che la teneva in braccio, aveva un abito elegante da uomo a dosso e capelli lunghi tinti di verde il suo sguardo era tagliente come se potesse uccidere al primo sguardo
-e con questa che mi hai sostituito?-
Disse venendo verso di me, fece cenno alla cameriera di spostarsi, lei ubidi senza nessuna esitazione

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