Capitolo 18

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Amber

A parte me e un paio di ragazzi che chiacchierano in fondo all'aula, la stanza è deserta e va bene così. Preferisco arrivare in anticipo alle lezioni così passare inosservato è più facile.

Tormento il foulard verde che porto al collo e per l'ennesima volta mi domando cosa mi sia venuto in mente stamattina di cambiare la mia adorata felpa per una maglietta. Mi sento esposta e il motivo del foulard è proprio questo, qui dentro si muore di caldo ma in questo momento mi serve come protezione e non sono intenzionata a toglierlo.

Zia Tess era così felice quando l'ho salutata stamattina, non ha detto niente ma la sua espressione valeva più di mille parole. Il motivo per cui l'ho fatto però mi manda in paranoia, davvero ho modificato una parte del mio abbigliamento per un ragazzo? Io?

Simon Torres, cos'hai combinato?

Forse se corro alla velocità della luce, posso andare a casa a cambiarmi e venire alla seconda ora. Non dovrebbe essere così difficile se mi muovo...

«Scusa, posso?»

Sobbalzo al suono di quella voce femminile e mi giro a guardare la nuova arrivata sicura di non averla mai vista prima. Non sono molto brava a ricordare le persone perché per la maggior parte del tempo cerco di evitarle, ma sono certa che in quest'aula non si è mai vista.

È alta quanto me, i capelli neri sono mossi sulle spalle e indossa anche lei un foulard rosso al collo di una camicetta bianca. Quel particolare me la fa essere simpatica all'istante, forse dopotutto non è così da pazzi usare questo accessorio a scuola.

«Siedi pure» la invito con un piccolo sorriso.

«Sono stata male in questi giorni, una brutta influenza» spiega mentre prende posto. «Ho perso un po' di lezioni, spero che Stammer non sia andato tropo avanti col programma. Sei nuova? Non ti ho mai vista, io sono Alyssa».

Mi tende la mano e sfodera un sorriso gentile. È la prima volta, a parte Simon, che qualcuno mi si avvicina senza badare al mio atteggiamento scostante. Secondo la zia e anche la dottoressa Thomas, dovrei impegnarmi di più, non hanno ancora capito che a me sta più che bene così e poi ho R.J, e Ollie e loro mi bastano, ma questa nuova ragazza mette tutto in discussione.

«Amber» rispondo stringendo la sua mano.

«Da dove vieni Amber? La tua pelle sembra baciata dal sole, sicuramente non sei di Manhattan e hai degli occhi bellissimi posso dirtelo? Per caso usi un eye- liner particolare? I miei occhi sono così comuni che per farli risaltare devo perdere un mucchio di tempo la mattina davanti allo specchio, che trucco usi tu?»

La sua valanga di domande mi coglie per un attimo impreparata, la mia espressione deve esprimere tutta la mia confusione perché Alyssa ridacchia divertita.

«Scusa, a volte tendo a parlare tanto e non me ne rendo conto. Sono un po' logorroica»

«Non importa» ammetto sincera e lo penso davvero. Lei non mi sembra affatto una di quelle ragazze frivole che detesto, è semplicemente piena di entusiasmo e mi piace. Stranamente mi piace subito.

«Non uso trucchi particolari, i miei occhi sono così come li vedi»

«Wow, sono splendidi! Sono sicura che avrai la fila di ragazzi fuori alla porta di casa».

Sto per farle notare che anche i suoi occhi color nocciola sono molto belli, ma siamo entrambe distratte dall'arrivo di altri studenti in classe. Riempiono di urla e risate un posto fino a pochi istanti fa completamente vuoto, sono entrati in gruppo come al solito e nonostante non siano pochi lo vedo subito.

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