Capitolo 54

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Amber

«È ancora offeso?»

«Parecchio direi» asserisce Ollie. Sospiro guardando entrambi con un'espressione colpevole.

«Puoi dirgli per favore che mi dispiace tanto?»

«Rick detesta quando viene ignorato e tu l'hai fatto per ben due volte» mi rammenta Ollie. «Senza contare che l'hai liquidato in fretta al telefono e non l'hai più richiamato, in realtà non hai chiamato nessuno dei due».

R.J. mi dò le spalle, ha le braccia incrociate al petto e si rifiuta di guardarmi. Se non sapessi che fa sul serio, scoppierei a ridere di fronte la sua offesa invece Ollie è molto serio, ma almeno mi rivolge la parola e sembra disposto a perdonarmi.

«Ho avuto dei problemi, non volevo trattarlo male» confesso sentendomi in colpa. R.J. è stato il mio primo vero amico, senza di lui non ce l'avrei mai fatta ad affrontare la scuola e ora mi dispiace che ce l'abbia con me. «Pensi che tornerebbe a parlarmi se gli dicessi che voglio fargli un grande regalo per Natale?»

«Quanto grande?» chiede R.J. girandosi di colpo e io nascondo un sorriso.

«Enorme. Perché tu sei il mio migliore amico e il regalo non può certo essere piccolo».

«Sagge parole» conferma, ma resta ancora sulle sue. Guardo Ollie che mi sorride incitandomi ad avvicinarmi a lui.

«Mi dispiace tanto».

«Di avermi ignorato? O forse di farmi sentire un estraneo tenendomi fuori? Perché sai, forse ti sorprenderà saperlo, ma potevo aiutarti con qualsiasi problema stessi avendo»

«Era qualcosa che dovevo affrontare da sola» rispondo con sincerità ed è la pura verità. Con zia Tess siamo andati dalla dottoressa Thomas a fare una seduta insieme ed è stato liberatorio per me parlare di quello che sentivo dentro soprattutto dopo la visita di mia madre. Rivederla mi ha turbato molto più di quello che credevo, dopo che la zia è uscita ho parlato per quelle che mi sembrano ore e per la prima volta mi sono sentita libera di esternare ciò che provavo. Mi sono sentita più leggera e meno in colpa quando siamo uscite dal suo studio, dovrò continuare ad andare da lei ma non sono seccata all'idea. Quella donna mi piace e potrà aiutarmi. Ci ha suggerito di rivolgerci a un avvocato e con la zia abbiamo deciso che sarà il passo successivo da fare.

Comincio finalmente a vedere un futuro sgombro di nubi e questo mi riempie di speranza.

Una volta a casa con zia Tess abbiamo colmato tutti i vuoti e i silenzi che ci hanno accompagnato questi mesi a causa mia, la sento più vicina adesso e so che il nostro rapporto migliorerà sempre di più. Le voglio bene e adesso per me rappresenta la mia unica famiglia, il motivo per cui so che posso affrontare tutto. Ma non è la sola persona ad avermi fatta sentire una persona normale, R.J. e Ollie sono i primi che devo ringraziare.

«Mi dispiace» ripeto pentita. «Tantissimo, voglio bene a entrambi e non volevo davvero farvi sentire esclusi».

«E va bene» cede il mio amico con un piccolo sorriso. «Per questa volta ti perdoniamo vero Ollie?»

«Io l'ho già fatto» mi abbraccia lui. «E ti vogliamo bene anche noi».

R.J. mi stringe a sua volta e io mi sento fortunata ad averli incontrati.

«L'ultima volta che mi hai abbracciato» riflette Ollie con aria preoccupata. «Ti era successa una cosa orribile, Brittany è tornata alla carica?»

«No» lo tranquillizzo. «La mia psicologa mi ha suggerito di esternare quello che provo perché tenermi tutto dentro mi fa solo male».

I miei amici non battono ciglio sapendo che frequento delle sedute e questo mi dona sollievo. Se prima avevo qualche dubbio, adesso è completamente dissipato perché è chiaro che non mi giudicheranno se sarò sincera.

«Lo trovo un consiglio brillante» approva R.J. «Già questa donna mi piace, pensi che potrei conoscerla? Mai vista una psicologa da vicino, sarebbe interessante»

«La stordiresti con le tue chiacchiere, meglio di no» decide Ollie facendomi ridere. R.J. invece minimizza con un gesto della mano battendo le mani.

«Ora che è tutto sistemato, cosa ne pensi di tornare alla questione regalo grande?»

«Sarà bello vedrai» gli assicuro. Non ricordo il nome del gruppo musicale che ama tanto e di cui parla sempre, la mia memoria è sempre pessima ma Alyssa mi ha detto che si possono acquistare i biglietti con largo anticipo on line e chiederò a lei di comprarli per me. Questo sarà il mio regalo, ci ho pensato appena la mia amica me l'ha fatto notare e so che sarà perfetto. «Adesso però ho bisogno del tuo prezioso aiuto per fare una sorpresa a qualcuno»

«Devi fare ammenda con Simon» deduce Ollie con grande perspicacia. «Ieri ci ha chiesto tue notizie e sembrava parecchio deluso di non averti visto alla partita»

«Ha vinto» prosegue R.J. «Ovviamente. Hanno stracciato l'altra squadra con un punteggio assurdo che resterà nella storia. Tra la platea c'erano anche degli sponsor venuti sotto mentite spoglie per controllare senza essere visti i giocatori e hanno chiesto a Simon di parlargli. Non conosco tutti i dettagli, ma da quello che si dice in giro ha ricevuto un grosso ingaggio».

Sono davvero orgogliosa di lui. Potrà anche essere un grande egocentrico, ma è un ottimo giocare e che sia stato dimostrato il suo valore è qualcosa di bellissimo. Mi sento tremendamente in colpa per non essere stata lì con lui a festeggiare quel momento così importante. Sarà rimasto deluso dalla mia assenza e forse avrei dovuto chiamarlo per spiegargli ogni cosa, ma avevo paura di affrontare tutto al telefono. Mi sono concentrata sul rimettere i cocci della mia vita a posto e l'ho messo in secondo piano, devo farmi perdonare perché in realtà è anche merito suo se sono guarita e ho bisogno che sappia ogni cosa.

«L'anno prossimo sentiremo molto la sua assenza» osserva Ollie. «L'intera scuola in realtà».

Non voglio pensare al prossimo anno senza Simon Torres, è abbastanza deprimente questo pensiero. Insieme a loro due, lui è stato la mia ancora di salvezza, l'unico capace di farmi sentire tranquilla e al sicuro. Senza la sua presenza, a volte insistente, non avrei mai avuto il coraggio di sconfiggere i miei demoni interiori e adesso non sarei così piena di speranza per un futuro diverso con una nuova sicurezza.

«Alyssa mi ha detto che anche Mitch è stato scelto». Ho avuto una breve conversazione con la mia amica, prima mi ha rimproverata per essere sparita e poi mi ha assicurato che posso chiamarla quando ne ho voglia. Sono contenta, è una brava ragazza e se sembrava triste per la prossima partenza di Mitch non l'ha dato a vedere.

«Quindi hai chiarito con lei, con noi e ora devi farlo con Simon» deduce Ollie. «Cos'hai in mente?»

«Qualcosa di speciale, mi aiuterete vero?»

«Adoriamo i lieto fine, ovvio che lo faremo» risponde allegro R.J. Sospiro di sollievo, spero solo che Simon non sia troppo arrabbiato con me e mi lasci parlare. Ho tante cose da dirgli, ma ce n'è una troppo importante che merita di essere finalmente annunciata a voce alta.

«C'è un'altra cosa» interrompe i miei pensieri R.J. «A quanto pare Simon ha una nuova sorella, non so da dove sia spuntata fuori ma ho sentito che la chiamava così. Assurdo vero?»

«Ti sembravano felici?»

«Sì molto, ma... tu lo sapevi già» deduce Ollie. «Non sei per niente sorpresa»

«Ci sono delle cose che è bene tirare fuori quando è il momento giusto» rispondo vaga. I miei segreti, quelli che mi hanno fatto vergognare non sono pronta ad esternarli a chiunque. Forse col tempo e con l'aiuto della dottoressa riuscirò a confessarli anche a loro, ma per il momento preferisco che restino custoditi dentro di me al sicuro e ben nascosti.

«Ma adesso basta parlare, dobbiamo sbrigarci. Andiamo?»

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