Capitolo 45

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Amber

«Farò prestissimo»

«Tranquilla abbiamo tempo, anzi sono curioso di vedere la tua stanza».

Lo ignoro mentre apro la porta di casa e vado dritta nella mia camera. Mi sono accorta di aver dimenticato il telefono dalla prima ora, ma non ci ho dato troppo peso finché Simon non mi ha strappato la promessa di assistere ai suoi allenamenti dopo le lezioni. Avevo promesso alla zia Tess di essere a casa presto e non sono sorpresa, quando trovo il telefono sul letto dove l'ho lasciato, due chiamate perse e un suo messaggio. Non ho mai dovuto rendere conto a nessuno dei miei spostamenti anche perché passavo la maggior parte del tempo chiusa nella mia stanza e adesso è strano e nello stesso piacevole sapere che qualcuno si preoccupa seriamente per me.

Compongo il numero prima che decida di correre qui a casa e con la coda dell'occhio scorgo Simon entrare in camera, ha proposto di accompagnarmi in auto per guadagnare tempo ma non avevo previsto che entrasse in casa con me.

«Amber! Finalmente» esclama la zia Tess con voce preoccupata. «Si può sapere...»

«Scusami» la interrompo subito. «Avevo dimenticato il telefono a casa e ho visto adesso le tue chiamate»

«La scuola è finita due ore fa o sbaglio?»

«Sono stata agli allenamenti di Simon» rispondo mentre il diretto interessato non si fa scrupoli a controllare i libri della mia piccola libreria. Sono per lo più testi scolastici e qualche volume preso in prestito dalla biblioteca, si sposta verso il comodino dove la storia di Ridge mi aspetta ancora per essere completata. A mia discolpa posso solo dire di non essere stata abbastanza concentrata per poterla finire e ora è strano vedere Simon sedersi sul mio letto e sfogliarlo. Mi capita spesso di evidenziare i passaggi che più mi piacciono anche se per molti è pura eresia rovinare la carta e non mi va tanto l'idea che ora lui legga ogni cosa quindi con uno scatto gli strappo il libro di mano ignorando il suo lamento di protesta.

«Capisco» sta dicendo intanto la zia. «Dopo la bella sorpresa di ieri sera comprendo che volevi passare più tempo con lui»

«Non è per...»

«Stamattina sembravi volare su una nuvola quindi non negarlo anche perché ho avuto la tua età anch'io e sappi che, per quel che vale, approvo. Quel ragazzo mi piace molto e ti fa bene. È con te adesso vero?»

«Sta per andare via» rispondo mettendo il libro in un cassetto. «E riferirò che gli hai proibito di restare oltre, ci vediamo dopo»

«Avete la casa libera ancora per un po'» mi avvisa la zia prima di riattaccare, riesco ad avvertire il suo sorriso contento ma decido di ignorarlo mentre poso il telefono sul comodino.

«La vuoi smettere di frugare ovunque?»

«Sto solo cercando... ah eccolo qui!» esclama vittorioso quando trova una copia di Orgoglio e Pregiudizio. «Pensavo lo mettessi in bella mostra invece era nascosto dietro ad altri, ti vergogni forse? Già sono stupito da non trovare le pareti nere, cos'altro c'è da scoprire?»

«Smetti di dire assurdità e mettila a posto, è una copia delicata e potresti romperla»

«In effetti non è in belle condizioni, non hai mai pensato a comprarne un'altra?»

«No» rispondo prendendo il libro e carezzandolo con cura. «Rappresenta uno dei pochi e rarissimi ricordi io cui con i miei genitori era tutto normale. La comprammo a un negozio di roba usata, potevo prendere quello che volevo e io scelsi questo libro. L'ho letto quella sera stessa facendo le ore piccole e il giorno dopo ricominciai perché la prima volta ero stata troppo veloce e temevo di essermi persa qualcosa di importante. Mi sembrava di essere insieme ai quei personaggi meravigliosi creati dalla Austen e dopo, col tempo, è diventato il mio porto sicuro quando le cose a casa non erano belle fino ad essere il mio libro preferito per eccellenza».

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