Sei quello che stavo cercando

Capitolo 39

Amber

«Zia, per favore!»

«È l'ultima, te lo prometto».

«Tranquilla. Siamo più che felici di fingerci modelli» ammicca Simon. Io alzo gli occhi al cielo mentre lui mi stringe forte. «Devi sorridere Florida, nelle foto si fa così altrimenti i ricordi non sono belli da guardare».

Lo ignoro e mi sottopongo all'ennesimo flash che zia Tess che ci propone con quella macchina fotografica che ha visto tempi migliori, si è rifiutata di usare la fotocamera del telefono perché si fida di più dell'aggeggio poco tecnologico che ha tra le mani. Comincio ad essere stufa e alzo una mano quando prepara un'altra inquadratura ammonendola con un'occhiata.

«Basta zia, dobbiamo andare o faremo tardi»

«Certo» sorride entusiasta lei. «Divertiti tantissimo e Simon...»

«Sarà a casa in perfetto orario» la interrompe lui serio. «Promesso».

Evito di alzare di nuovo gli occhi al cielo e lo tiro per mano verso la porta.

«Noi andiamo. Ciao zia... ma stai piangendo?»

«Ma no» sorride tra le lacrime lei. «Sono solo felice per te, tantissimo».

Mi abbraccia stretta e io le carezzo i capelli pensando che sarebbe stata una madre perfetta per me in questi anni. È impazzita di gioia quando le ho detto che avrei partecipato a questa festa di Natale, mi ha aiutata personalmente a scegliere il vestito che ora sfoggio con grande orgoglio. È di colore argento con spalline sottili e uno strato sovrapposto, lungo perché non avrei resistito tutta la serata ad essere troppo osservata mi ricopre le scarpe bianca dal tacco non troppo alto che abbiamo comprato apposta per l'occasione. Non avrei voluto che spendesse tanti soldi per me invece la zia ha insistito affinché mi regalasse anche uno scialle con frange abbinato che adesso copre anche le mie spalle scoperte. L'idea era quello di usarlo per il freddo, ma suppongo che lo utilizzerò come faccio con le mie amate felpe e cioè proteggermi dagli sguardi indiscreti. Quello di Simon non mi ha disturbato, anzi ammetto mi ha riscaldato il cuore leggere tanto apprezzamento nei suoi occhi quando sono uscita dalla mia stanza, ma non so come reagirò quando troppa gente mi fisserà stasera.

«Devi farmi una promessa» annuncio dopo essermi allacciata la cintura. Simon mette in moto suonando il clacson per salutare zia Tess, non riesco a vederla bene ma sicuramente sarà affacciata alla finestra osservandoci fino all'ultimo secondo. Sembrava più emozionata di me stasera e non oso immaginare a quanto sarebbe salito il mio imbarazzo se fosse venuta con noi come quei genitori che sono stati scelti per fare da supervisori.

«Tranquilla Florida, lo so già: non ti farò ripetere davanti a tutti che mi trovi splendido stasera, in fondo i tuoi occhi parlano senza bisogno di aprire bocca»

«Sei il solito narcisista» scuoto la testa nascondendo un sorriso. «Magari hai letto male la mia espressione, non ci hai pensato?»

Simon mi rivolge una breve occhiata prima di concentrarsi sulla guida.

Non l'ho mai visto in abiti eleganti e il completo di stasera mette in mostra la sua figura alta e atletica, ma non è solo a quello a rendere impossibile che passi inosservato perché Simon ha quel fascino innato che cattura subito l'attenzione. Il viso abbronzato anche in inverno e lo sguardo sempre incline al sorriso offrono una trappola mortale a chi lo guarda perché ne resti folgorato senza che puoi farci niente. Contro ogni previsione, ha catturato anche me e mi costa parecchio ammetterlo anche a me stessa.

«Naa, so leggere bene e c'è solo apprezzamento nei tuoi occhi» risponde sicuro. «Non importa se non lo dici ad alta voce, si capisce subito»

«Lasciamo perdere» decido scuotendo la testa con decisione mentre rimprovero me stessa per essermi fatta scoprire a osservarlo più del dovuto. «E torniamo alla promessa. Non ti allontanare troppo da me stasera ok? Mi sale l'ansia se penso a quante persone ci saranno, a come mi guarderanno e ci manca solo che cada con questi tacchi, che dia di matto o faccia qualcosa di stupido perciò, per favore potresti...»