Capitolo 43

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Simon

L'infinita canzone finalmente termina e io sospiro di sollievo allontanami da Brittany che, però, mi afferra una mano.

«Cosa fai scappi? Tra poco c'è un altro ballo che...»

«Ho rispettato le tradizioni perché ci tengo, ma adesso ho finito quindi cercati pure un altro accompagnatore»

«Ma Simon, non puoi lasciarmi così!»

«Lo sto facendo» rispondo voltandole le spalle e uscendo dalla pista da ballo. Questa serata si sta rivelando un vero inferno e non mi era mai successo, sembra quasi una congiura e mi chiedo cosa diavolo stia succedendo a tutti.

«Simon» mi raggiunge Mitch. «Abbiamo risolto»

«Sei sicuro?» chiedo scettico. Dopo aver aiutato Denise, è stata la volta di R.J. e poi di due membri della mia squadra che hanno giurato di non aver bevuto niente di strano. Mitch e io abbiamo indagato fino a scoprire che oltre all'imbecille che aveva messo qualcosa nel bicchiere di Denise, c'era un complice: un imbucato. Qualche intimidazione al malcapitato che si è trovato l'intera squadra di football a tormentarlo e abbiamo scoperto far parte di una scuola che abbiamo battuto spesso in campo. Non è la prima volta che qualcuno cerca di intrufolarsi per creare danni, ma mai arrecando disturbi di salute alle persone. Sono sempre stati scherzi innocui, ripicche innocenti e invece qui si parla di pillole che hanno mischiato nell'alcool e che stava per far sentire chiunque in sala. Mentre ho dovuto ballare senza alcuna voglia quel bagno con Brit, Mitch mi ha promesso di sistemare le cose, ma sono ancora dubbioso.

«Sicurissimo. L'imbucato è finito dritto nelle mani della preside come avevi chiesto, mi spieghi perché non hai voluto che facessimo a modo nostro?»

«Oltre a giocarci la carta della riconoscenza, adesso il preside dell'altra scuola di certo lo espellerà e quando giocheremo saremo più avvantaggiati. Certe azioni vanno punite con molta severità e questa le merita tutte»

«Hai ragione» sospira Mitch. «Dopo aver tirato in sesto Leroy, sembra che tutti stiano bene»

«Sembra?»

«Stanno bene» si corregge il mio amico. «Ho detto agli altri di avvisarci se vedono qualcosa di strano, ma tutto tace»

«E speriamo sia finita. Hai visto Amber?»

«No, mi spiace. L'hai trascurata per l'intera serata e non vorrei essere nei tuoi panni» ridacchia divertito Mitch. Lo ignoro perché non l'ho certo fatto di proposito e Amber capirà, devo solo trovarla. Le ho mandato non so quanti messaggi, ma non ha mai risposto, in realtà non ha nemmeno visualizzato e mi chiedo cosa stia combinando. Nemmeno i suoi amici sanno dove sia e ammetto di iniziare a preoccuparmi, le avevo promesso di starle vicino stasera sapendo quanto poco ami questo genere di feste invece l'ho lasciata sola e non vorrei si stesse tormentando inutilmente per sciocchezze varie.

«Vado a ballare con Alyssa» annuncia Mitch. «O anche lei non mi parlerà più, se hai bisogno chiama».

Batto un pugno chiuso col suo e poi ci separiamo. Il tavolo del buffet è l'ultimo posto in cui è stata vista e magari ci è tornata, sto per dirigermi quando noto R.J. e Ollie discutere piuttosto animatamente e li raggiungo in fretta.

«Problemi ragazzi?»

Si interrompono di colpo e non perché l'abbia fatto io con la mia domanda, c'è uno scambio di sguardi tra i due che mi mette subito in agitazione.

«Si tratta di Amber vero? Cos'è successo?»

«Stavo appunto dicendo a Ollie che dovrebbe dirtelo, ma lui è contrario» incrocia le braccia al petto R.J.

«Non ho detto che sono contrario» sbotta lui. «Solo che dovremmo rispettare il suo volere e tu sei sleale a rivelarlo senza nessun riguardo»

«Sei tu che hai promesso, non io e non si tratta nemmeno di una promessa se proprio vogliamo essere fiscali. Le sue esatte parole sono...»

«Ok ragazzi» alzo una mano prima che proseguano chissà per quanto. «È stata una serata di merda, vorrei che migliorasse perciò, per favore, mi dite dov'è la mia ragazza?»

Ollie sospira lungamente quando R.J. lo pungola a un fianco e infine cede.

«L'ho accompagnata a casa. Non mi ha voluto dire cosa è successo, ma l'ho trovata in lacrime e sai che Amber non è un tipo che piange senza motivo. Aveva il vestito rotto e un'espressione così triste troppo anomala per lei. Mi ha abbracciato stretto sulla soglia di casa sua ed è la prima volta da quando ci conosciamo che lo fa di sua iniziativa, sembrava così fragile e ti assicuro che se non fosse stata in casa sua zia non l'avrei mai lasciata sola»

«Mentre qui eravamo alle prese con la sbornia, le è capitato qualcosa» sentenzia R.J.

«Io non ho bevuto niente, sei tu che ti sei ubriacato» lo corregge subito Ollie. «Ma hai ragione, l'ho pensato anch'io solo che non riesco a capire cosa sia successo»

«Bisogna raddrizzare la serata, mi tenete questo?» chiedo liberandomi della corona che avevo ancora in testa. R.J. se la rigira tra le mani felicissimo mentre Ollie mi guarda confuso.

«Dove stai andando?»

«A rendere una serata pessima in una indimenticabile e voi cercate di non mettervi nei guai per favore che per stasera ho esaurito la mia dose di pazienza».

Li saluto senza aspettare risposta e poi mando un messaggio veloce a Mitch.

Sto andando via per un'emergenza. Controlla le gemelle per me per favore.

Sono davanti la mia macchina quando arriva la sua risposta.

Ci penso io non preoccuparti e salutami Amber.

Sorrido entrando in auto. Prima sembrava non piacerle nemmeno che ci frequentassimo e invece adesso comincia ad apprezzarla sul serio, mi chiedo come reagirà Amber a questa novità. Forse non le importerà affatto, ma a me renderebbe felice sapere che il mio migliore amico e la mia ragazza vadano d'accordo. Magari potrei farli conoscere meglio e un'uscita a quattro potrebbe rivelarsi ottimale, devo ragionarci su, ma prima ho bisogno di fare altro e ho già in mente un'idea che mi rallegra lo spirito.

«Stavolta Florida sarai così stupita che mi ringrazierai in eterno» preannuncio sicuro, poi attivo il vivavoce e faccio una chiamata per ottenere l'aiuto che mi serva per attivare il mio piano.

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