Amber
«La dottoressa Thomas dice che dovrai continuare le sedute» si asciuga le lacrime la zia. «Vedrai che adesso le cose andranno meglio, lei ti aiuterà e io farò il possibile per supportarti».
Annuisco fidandomi delle sue parole, ora più che mai.
«È molto brava, ti ha aiutata a uscire dal tuo guscio e io sono davvero felice».
«Non è stata l'unica» confesso a bassa voce e il mio pensiero vola verso Simon. Senza di lui forse non sarei riuscita nemmeno ad essere più sicura di me stessa. Devo molto a quel ragazzo, forse tutto.
«È stato qui» dichiara in un sussurro.
«Simon» aggiunge quando io resto in silenzio. «La dottoressa mi ha suggerito di dirtelo non appena ti fossi svegliata. Mentre dormivi è venuto, ti avevamo appena dato le pillole perché eri così agitata e io l'ho mandato via. Avevo paura che una presenza maschile avrebbe complicato le cose».
Il mio cuore si riempie di gioia nel sapere che lui è stato qui, immagino si sarà spaventata quando gli sono crollata tra le braccia come una bambola senza vita. Cosa avrà pensato?
«Non era molto contento di assecondare la mia richiesta» prosegue la zia. «E sicuramente se non fosse intervenuta la psicologica, sarebbe rimasto. Adesso però mi rendo conto che forse ho sbagliato, se vuoi chiamarlo sono d'accordo. Spero solo che mi veda come la zia cattiva»
«Simon non porta rancore» la tranquillizzo e lo penso davvero. Qualsiasi cosa si siano detti o sia successo tra loro sono certa che non sia un problema, anzi non vedrà l'ora di usare il suo charme per riconquistarla. Ho il telefono ancora in tasca, lo prendo e scorro le sue chiamate. Sono tante, ma il messaggio è uno solo.
Chiamami.
Sono tentata di farlo, forse dovrei schiacciare il bottone, ma non me la sento ancora. Che cosa dovrei dirgli adesso? Con quale coraggio gli racconto che la zia mi ha salvato prima che mio padre abusasse di me? Non sono cose che si possono raccontare al telefono e poi non voglio che cominci a guardarmi in modo diverso.
«Ecco le pizze» annuncia zia Tess interrompendo il flusso dei miei pensieri. «Le ho ordinate prima perché, te l'ho detto devi mangiare, ma sono anche in anticipo. Comincia ad aprire la porta, io prendo il portafogli».
Non ho molta fame, ma penso sia inutile farglielo presente adesso e sospirando apro al suono del campanello che prosegue per la seconda volta solo che non è il ragazzo delle consegne che mi ritrovo davanti.
Il mio cuore batte di colpo più forte quando la donna che credevo di non vedere mai più mi guarda con gli occhi che osservo ogni giorno allo specchio.
«Ciao Amber» saluta allegra mia madre. Poi mi sposta per entrare e io resto ferma senza sapere bene che cosa fare. «La casa è molto più piccola di quello che ricordavo Tess, cos'è successo?»
«Che cosa fai qui?» risponde la zia chiudendo la porta con un lungo sospiro. Nemmeno lei si aspettava di vederla, ma mi stringe piano una spalla ricordandomi che non sono sola e questo riesce a lenire un po' il caos che si agita nel mio cuore.
La seguiamo in cucina e io osservo la donna che mi ha partorito senza provare nulla. Sembra invecchiata, ha le spalle curve, gli occhi stanchi e i vestiti sgualciti. Non ha mai curato particolarmente il suo aspetto esteriore e forse per questo non sono brava a scegliere i vestiti da indossare. Per fortuna ho R.J. e Ollie che possono azzerare ogni mia lacuna e poi c'è zia Tess che, so, mi aiuterebbe volentieri. Questa donna da cui ho ereditato gli occhi azzurri non mi somiglia per niente.
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Sei quello che stavo cercando
RomanceSimon Torres è il ragazzo più popolare della scuola. È bello, simpatico e ha una famiglia unita che lo supporta sempre. Sembra avere praticamente tutto dalla vita e invece nasconde un grande segreto che lentamente lo sta logorando. Amber Collins è...