Amber
«Dobbiamo controllare se abbiamo altri corsi in comune» dice Alyssa a fine lezione. Siamo nel corridoio e si sta occupando di memorizzare il suo numero di telefono, la lascio fare anche perché sarebbe alquanto imbarazzante farle notare quanto sono negata con la tecnologia moderna. «E grazie a questo adesso non potrai sfuggirmi».
Contrariamente alle altre ragazze che hanno provato a parlare con me, Alyssa è diversa e istintivamente mi piace. Zia Tess esploderà di gioia quando le racconterò di aver trovato una nuova amica.
«Se ti serve il mio quaderno di appunti, posso...» mi interrompo quando sento un braccio posarsi sulla mia spalla. So che si tratta di Simon perché non c'è traccia del solito fastidio che provo sempre per un contatto indesiderato. È strano, ma nello stesso tempo preoccupante: cosa vuol dire?
«Ciao ragazze, che fate di bello?»
«Ci scambiavamo i numeri» risponde Alyssa consegnandomi il telefono e guardandoci con un gran sorriso. «Ti chiamo dopo così mi aggiorni, ora scappo prima di arrivare tardi alla prossima lezione»
«Ciao Aly» alza una mano Simon quando lei schizza via e io sollevo gli occhi a guardarlo.
«Aly?»
«Non essere gelosa Florida» mi ammonisce divertito. «Alyssa e Maya hanno frequentato la stessa scuola di musica due anni fa e ho imparato a conoscerla. È una brava ragazza»
«Lo penso anch'io» ammetto. Camminiamo nello stesso momento. Il suo braccio non si sposta e forse è una mia impressione, ma mi sembra che tutti ci stiano fissando.
«Se avesse l'età di mia sorella, sono sicura che sarebbero amiche per la pelle» prosegue lui tranquillo come se camminare così vicino a me fosse normale, mi chiedo se ci sia qualcosa che lo metta a disagio: probabilmente niente. «Poi il giro di amicizie diverse le ha un po' allontanate, ma è sempre molto gentile e mi fa piacere che abbiate legato subito».
Saluta qualche ragazzo che sta passando e poi tira fuori un fazzoletto dalla tasca per starnutire molto rumorosamente. Lo guardo preoccupata.
«Sicuro che non avresti dovuto restare a casa ancora un giorno?» chiedo sentendomi in colpa. Se non fosse per me non si sarebbe nemmeno ammalato.
«Se ti stai proponendo come mia infermiera personale, possiamo sempre andare a casa di corsa» mi strizza l'occhio e io alzo gli occhi al cielo.
«Sono seria» lo ammonisco posandomi una mano sulla fronte. «Stai bene?»
«Benissimo» rispondo portandosi la mia mano alle labbra. Ho agito d'impulso per sentire se scottava ma ora l'unica a infiammarsi sono io e soltanto per quel lieve tocco. Tutto intorno a noi sparisce, non siamo più nel corridoio della scuola con tante persone che ci stanno guardando ma in un posto solo nostro dove ogni cosa è bellissima e io mi sento in piace come non mi era mai successo prima.
«Stracciali tutti sabato Torres!»
E poi la bolla in cui sono rinchiusa esplode e io mi ritrovo troppo vicina a un ragazzo con i visi che quasi si sfiorano e mi sento avvampare.
Il ragazzo che ha appena urlato è già andato via, ma faccio comunque un passo indietro per ritrovare il controllo di me che sembra perso chissà dove.
«Simon!» urla qualcuno e lui mi guarda rammaricato.
«Il peso della fama chiama, devo andare. Tu però aspettami dopo l'ultima lezione ok?»
«Perché, cosa...»
«A dopo» mi interrompe Simon con un bacio che mi lascia sorpresa, ma anche con uno stupido sorriso sulle labbra che non vuole sapere di andarsene nemmeno quando raggiungo la mia classe.
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Sei quello che stavo cercando
RomansaSimon Torres è il ragazzo più popolare della scuola. È bello, simpatico e ha una famiglia unita che lo supporta sempre. Sembra avere praticamente tutto dalla vita e invece nasconde un grande segreto che lentamente lo sta logorando. Amber Collins è...