Capitolo 35

495 16 0
                                    

Simon

La festa è in pieno svolgimento e tutti sembrano divertirsi anche se all'inizio ho incontrato molte facce scettiche quando hanno capito dove stavamo andando. Festeggiare la vittoria della nostra squadra a casa di R.J. è stata una mossa azzardata, ma non sono pentito. Mi piace quel ragazzo e le sue tendenze sessuali non mi hanno mai messo a disagio, anzi penso che sia coraggioso da parte sua esternarle senza problemi con la mentalità ridotta che spesso si riscontra tra i corridoi. Forse aumenterò soltanto provvisoriamente la sua notorietà, ma almeno per un po' godrà di questi benefici e mi fa piacere contribuire a riguardo.

Accetto un bicchiere da qualcuno, ma lo sorseggio appena. Non mi piace ubriacarmi alle feste, ci ho provato e non è stata un'esperienza che voglio ripetere; preferisco essere vigile e lucido per controllare meglio ciò che mi circonda. È naturale per me abbracciare con uno sguardo l'intera stanza e cercare subito le gemelle. Mia sta ballando con Tim mentre Maya parla con la sua amica Denise che si è imbucata alla festa come avevo previsto. Sembrano divertirsi molto, ma dovrò controllare che quei bicchieri in cui bevano non sia niente di troppo alcolico. Ho severamente vietato a chiunque di offrire loro qualcosa di troppo forte, se scopro che qualcuno è andato contro alle mie indicazioni la serata non finirà per niente bene. Il motivo per cui permetto loro di venire alle mie feste è proprio perché posso tenere tutto controllo, preferisco essere io a vigilare piuttosto che saperle in balia di qualche ragazzino ubriaco che tenta di approfittare della situazione. Non saranno le mie vere sorelle, ma tengo a loro come se lo fossero e mai permetterò a qualcuno di farle del male.

«Ti devo delle scuse».

Mi giro quando la voce di Mitch mi coglie di sorpresa.

«Scusa per cosa?»

«Ieri credevo che oggi non ce l'avresti fatta e invece sei stato grande. Hai dato il meglio di te e il merito della nostra vittoria è soprattutto tuo»

«Il merito non è mai solo di una persona lo sai, l'intera squadra ha dato il suo contributo» gli ricordo battendogli una pacca sulla spalla. Non ho alcun dubbio sulla mia bravura come giocatore, ma senza squadra non sarei arrivato nemmeno alla metà dei miei traguardi e vogliono che i miei compagni non lo dimentichino mai.

«Certe volte ti detesto perché sei sempre più in gamba di noi» ammette Mitch con una smorfia che mi fa sorridere. «Però poi dici queste cose e rammento il motivo per cui sei il capitano della nostra squadra».

«Ciao ragazzi, ancora complimenti per la partita» ci interrompe Alyssa che arriva al braccio di Amber. Mitch svuota il suo bicchiere facendo un cenno distratto e dal modo in cui Alyssa sta fissando il mio amico, capisco che devo smuovere un po' le acque.

«Devo parlare di una cosa con Amber, Mitch tieni tu compagnia ad Alyssa vero?»

Li lascio soli tirando Amber per mano senza che lei protesti, anzi si volta a guardare indietro con interesse.

«Pensi che il tuo amico si sia accorto di quanto Alyssa sia cotta di lui?»

«Adesso sì».

«Certo, occupato com'era a guardare le forme di Brittany e di tutte quelle cheerleader strepitanti, non poteva guardare oltre» commenta beffarda Amber. «I cervelli maschili sono davvero molto limitati e poi vi definite il sesso forte»

«Florida, attenta perché questa potrei considerarla una grave offesa e invece adesso merito solo complimenti»

«Per la tua vittoria? Credo che ne abbia avuti a sufficienza»

«Non dalla mia ragazza, i suoi valgono di più. E poi non merito niente se ho spostato la festa a casa di R.J.?»

Amber si gira a guardarmi e mi regala un sorriso vero, non quello di circostanza che usa con tutti. Sono fortunato a poterne beneficiare perché è parecchio parsimoniosa a riguardo.

«Grazie» mormora posando le labbra sulla mia guancia.

«Tutto qui?» chiedo fingendomi offeso. «Dopo che hai zittito Brittany davanti a tutti puoi anche baciarmi senza pensare alle conseguenze sai?»

È stata fantastica prima, ma sono state le sue parole a cogliermi di sorpresa, non sono stato in grado di risponderle allo stesso modo anche se questa ragazza così complicata sta diventando sempre più importante per me. Lei mi conosce davvero, non si basa solo quello che tutti credono di sapere su Simon Torres e questo la fa apparire ancora più preziosa ai miei occhi. Saperla alla partita per me mi ha spinto a giocare ancora meglio del solito e so che tutti se ne sono accorti, è stata infatti la prima cosa che mi ha detto. Non avrei mai pensato di cambiare umore per una ragazza e invece è successo dimostrando che nemmeno io posso niente davanti a un fascino femminile davvero singolare.

Stasera Amber ha abbandonato le sue solite felpe per indossare un maglioncino a collo alto bianco che le sta benissimo, i jeans blu non sono larghi come di solito li porta, ma della sua taglia e fasciano alla perfezione un fisico che è impossibile da non notare. Con questo nuovo abbigliamento che mette in risalto la sua bellezza, sembra un fiore appena sbocciato e mi piace pensare che l'ho aiutata io a germogliare.

«Che c'è?» domanda sentendosi osservata e io la bacio dietro l'orecchio.

«Sei bellissima».

La sento rabbrividire e arrossire di colpo. Adoro quando le sue guance si colorano di quel rosso acceso, dimostrano la sincerità di ogni sua emozione. Non ha ricevuto troppi complimenti nella sua vita ed è parecchio sbagliato, merita di averne tanti perché non è solo bella fuori, ma anche dentro.

«E se giocassimo ad "afferra la parola"?» propone qualcuno a voce alta

«Ottima idea» approva subito R.J.. «Aiutatemi a fare spazio».

Dei ragazzi spostano i mobili e le sedie e ben presto un pezzo di soggiorno è completamente libero per lasciare spazio ai ragazzi di sedersi a terra in cerchio.

«Simon, vieni?» urla Mitch. Con un sorriso noto che è già seduto accanto ad Alyssa, a quanto pare sono stato bravo anche come Cupido stasera.

«Certo, non penserete certo di battermi vero?»

Il cerchio continua a diventare più grande e qualcuno è costretto a sedersi dietro perché non entriamo tutti in una sola volta. R.J. prende un foglio e una penna dove comincia a scrivere i partecipanti e io allungo una mano verso Amber che la fissa senza muoversi. So che si sente in difficoltà e non voglio forzarla, la folla la mette sempre a disagio e di certo vorrebbe mettersi in un angolo lontana da tutti, ma non posso permettere che non si diverta a una festa. È la sua prima volta e deve ricordarsela come una serata fantastica dove niente è mancato, nemmeno un gioco sciocco insieme ai suoi coetanei.

Lei continua a fissare la mia mano con un'espressione spaventata, dire qualcosa adesso mi sembra superfluo perciò mi accontento solo di guardarla sperando che il mio sguardo le ricordi che non le succederà niente di male stasera, non come al suo fianco. Poi sospira e dopo un attimo di esitazione stringe la mia mano, annuisco e la bacio tra i capelli apprezzando il suo sforzo e promettendole con un sorriso che non la farò pentire della fiducia che mi concede.

Ci sediamo a terra e cingo la sua vita con un braccio mentre lei si sistema accanto a me sperando di mettere distanza con l'altra persona alla sua destra. Trovo inutile dirle che il cerchio prevede la vicinanza, ma lascio che si stringa a me con un compiacimento che mi rallegra parecchio.

R.J. le strizza l'occhio scrivendo il suo nome e poi batte le mani entusiasta, non so se per la festa o la presenza a un gioco della sua amica, ma quell'euforia è contagiosa e riesce a strappare un sorriso anche a Amber.

«Possiamo cominciare».

Sei quello che stavo cercandoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora