Capitolo 57

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Amber

Mi lascio sfuggire un gemito quando, incollata a lui sento il suo corpo caldo e muscolo che preme contro il mio. L'ultima volta ho reagito male, ma adesso ogni parte di me è lava incandescente sotto il tocco di quelle mani che mi accarezzano la schiena. La stoffa del vestito è leggera ed è come se mi sfiorasse la pelle eppure non sono disgustata o spaventata, Simon è sempre stato l'unico capace di superare quel muro di paura in cui mi sono rinchiusa come se sapessi, nel più profondo del mio cuore, che lui non mi avrebbe mai fatto del male ancor prima di conoscerlo davvero.

Ci separiamo quando abbiamo bisogno entrambi di respirare, so di avere il viso in fiamme ma non sono imbarazzata come le altre volte, solo piacevolmente frastornata.

«Perché ti sei fermato?» domando col cuore che mi batte a mille.

«Perché se lo facessi poi ti spingerei su quel divano e la serata prenderebbe un'altra piega, non credo che tu sia pronta per il passo successo così presto e io non sono un santo».

La sincera confessione che gli fa brillare gli occhi di una passione tutta per me mi fa arrossire, ma mi riempie anche di piacere.

«Io penso... io so che posso essere pronta al passo successivo se aspettiamo il momento giusto» mormoro senza che il rosso abbandoni il mio volto, ma sostengo il suo sguardo decisa a mantenere la mia promessa. Mi sento più forte adesso e so che Simon sarà l'unica persona al mondo che mi farà superare ogni paura perché con lui mi sento al sicuro sempre.

«Non vado da nessuna parte» mi ricorda posando nuovamente le labbra sulle mie. «E se continui a vestirti in maniera così sexy sarà parecchio difficile per me stare buono. Adoro questo vestito, mi ricorda un bel momento».

Sorrido, come al solito è riuscito a dissipare i miei dubbi senza che li esternassi. Quando mi ha vista senza proferire parola ho pensato che magari avrei dovuto dare ascolto al suggerimento di R.J. e comprarmi un nuovo abito e invece Simon ha capito esattamente il motivo per cui l'ho indossato. Gli allaccio le braccia al collo baciandolo ancora per ringraziarlo di essere sempre sulla mia lunghezza d'onda e lui mi sposta dopo un attimo lasciandomi confusa.

«Florida» mi ammonisce. «Sto cercando di controllarmi perciò, per favore, sta buona». Cerca di nasconderlo, ma non posso fare a meno di notare la sua erezione che preme contro la mia gamba.

Ricordi non più offuscati mi rammentano quando mio padre mi mostrava quello che io ero in grado di provocargli obbligandomi a vedere il suo pene eretto, mi sono sentita sporca e piena di vergogna per tanto tempo non sapendo cosa fare per evitare che lui si eccitasse in questo modo, ma adesso so che non era colpa mio o almeno ci sto provando. La dottoressa mi ha promesso che mi aiuterà e io mi fido di lei, devo solo ricordare a me stessa che posso farcela perché lui non mi farà mai più del male.

«Va tutto bene?» chiede Simon con evidente preoccupazione. Posa una mano sulla mia guancia cercando il mio sguardo e mi rendo conto di essermi allontanata con la mente in un luogo dove non voglio più tornare. Sorrido con calore e poso la mano sulla sua pensando che la sua erezione invece non mi crea orrore, ma soltanto euforia perché vuol dire che gli piaccio davvero anche se sono piena di problemi e devo ancora imparare tante cose.

«Sto benissimo grazie a te, ci vorrà ancora un po' ma posso guarire del tutto ora lo so, soprattutto perché adesso non sei più arrabbiato con me vero?»

«Io sono furioso con te» mi corregge guardandomi male. «Non hai la minima idea di come siano stati orrendi questi ultimi giorni per me»

«Ma...»

«E non dire che ti dispiace» mi interrompe subito facendomi chiudere di scatto la bocca. «Non voglio le tue scuse, non mi interessano. Ho bisogno solo di sapere perché mi hai escluso ancora una volta. Mi hai ferito Amber e tanto, avrei voluto esserci per te, desideravo averti al mio fianco quando ho dovuto affrontare delle cose da solo».

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