Pov Jonathan
Sentii una mano accarezzarmi il viso.
E la riconobbi subito, era quella di mia madre.
Era già ora di andare a scuola?
Uff altri cinque minuti.Aprii gli occhi, trovandomi mia madre abbassata su di me e Tessa dietro con un sorriso che le arrivava da un orecchio all'altro.
"Che cavolo ci fate qui?" chiesi confuso.
"Che ci fa lui qui?" sussurrò lei ammiccando.
Ma lui chi?
Che cavolo sta dicendo?Tentai di alzarmi ma sentii qualcosa muoversi sotto di me.
Mi voltai e sgranai gli occhi, trovando Christian che dormiva beatamente al mio fianco.
Non mi ricordavo nemmeno come eravamo finiti ad addormentarci insieme ma soprattutto come eravamo finiti incastrati l'un, l'altro.
"Noi scendiamo giù, tu non muoverti o lo svegli" disse, sorridendo mamma mentre Tessa da dietro disegnava cuori immaginari in aria.
Che svampita.
Uscirono lasciandomi da solo con il bell'addormentato.
Lo guardai e come sempre era bellissimo.
Le labbra dischiuse, i capelli arruffati, il respiro regolare e i lineamenti del viso rilassati.Mamma aveva ragione, se mi fossi spostato anche solo di un centimetro, si sarebbe svegliato.
Ero con la faccia appoggiata al suo petto, un suo braccio mi cingeva la schiena e le nostre gambe erano intrecciate.
Arrossii, pensando che visti da fuori, potevamo benissimo sembrare una coppia di innamorati che dormivano insieme.
"Ma che cazzo fai?" sentii sbraitare direttamente al mio orecchio e spintonarmi in un modo tale che per poco non caddi dal letto.
Oh sì una coppia innamorata, certo Jonathan, sogna.
Sentivo ancora la manata sulla mia spalla che mi aveva appena dato.
Bruciava, ma non quanto la sua reazione.Gli facevo così schifo?
Mica l'avevo stuprato.
Quel tizio alla festa gli stava praticamente addosso e non mi sembrava che a lui desse fastidio.Oh ma io non sono bello come il tipo, giustamente.
"Non lo so, non so neanche come ci siamo addormentati, mi ha svegliato mia mamma ed eravamo già così" dissi, portandomi una mano nel punto in cui mi aveva spinto.
Alzai lo sguardo verso di lui.
"Tranquillo non ti ho contagiato con nessuna malattia rara" dissi, fingendo un sorriso.E vidi per un attimo uno sguardo dispiaciuto nei suoi occhi, ma probabilmente me lo stavo immaginando.
Mi alzai e presi la sua giacca dalla sedia, buttandogliela addosso.
Prima se ne andava, meglio era per i miei nervi.
Sentii bussare alla porta.
Mi ero completamente dimenticato che quelle due impiccione ci avevano visti dormire insieme.
Si saranno fatte i peggio film mentali, peggio di me."Avanti" dissi semplicemente.
La porta si spalancò subito e mamma e Tessa entrarono con tanto di gatto in braccio.
Ma sì, chiamate pure i parenti in Inghilterra a sto punto.
Leon appena mi vide si dimenò dalle braccia di mia zia e scese, venendomi incontro.
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Everywhere I am there you'll be
Teen FictionEsiste un quartiere tra la Queen Street e la Fulton Street a Dover, nel Delaware un po' diverso da tutti gli altri. La vita di sei ragazzi verrà messa a dura prova dalle vicende di ogni giorno e soprattutto dai sentimenti che inizieranno a scoprire...