Capitolo 39

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Pov Christian







Mi fissò e annuì, per poi scuotere la testa.

"S-sì, cioè no, non proprio" disse, mandandomi ancora più in confusione.

"Non credo sia una domanda così difficile, o sì o no" risposi forse più acido di quanto volessi.

"V-veniva a trovarmi con papà alcune volte, io non sapevo che fosse sua moglie.
Mi hanno tenuta sempre così in segreto, che fin da piccola credevo che quella donna, non sapesse della mia esistenza.
Poi ho scoperto, quando lei è...se n'è andata..che era tua madre" disse e la ringraziai mentalmente per non aver usato l'aggettivo 'morta'.

"Veniva spesso?"

"Mh, papà veniva circa una volta al mese, alcune volte non si faceva vedere neanche per due.
E lei più o meno, ogni due o tre mesi" spiegò.

Vari flashback di 'viaggi di lavoro' dei miei, mi invasero la mente.

Mi ero sempre chiesto perché ci andasse anche mamma, dato che non le piacevano per niente quel genere di cose.

Ed ecco la risposta.

"Lei era molto buona e gentile, si metteva a giocare con me o a leggermi qualcosa.
M-mi ricordo che le piaceva un sacco disegnare e dipingere" sorrise tristemente.

Sospirai.

Mi ero rivolto alla persona sbagliata, Ines non sapeva niente di niente e questi suoi racconti su quanto mia madre fosse fantastica, non mi facevano stare tranquillo.

"Beh, grazie per quello che mi hai detto, ora devo andare" mi alzai, dirigendomi verso la porta.

"C-Christian?" mi chiamò e mi voltai.

"M-Mi diceva sempre che aveva un figlio perfetto, che amava più della sua vita e mi promise che un giorno me lo avrebbe fatto conoscere"

Mi morsi il labbro, ricacciando indietro qualsiasi tipo di emozione.

Uscii da quella casa di corsa.

Anche io ti amo più della mia vita mamma.







**








Non sapevo più come scaricare rabbia e tristezza.

La mia vita è tutto così un fottuto casino.

Proprio quando penso di aver toccato il fondo, ecco che succede qualcos'altro.

Finirà mai?

Mi passai le mani tra i capelli nervosamente più volte.

Dovevo assolutamente distrarmi o queste emozioni mi avrebbero mangiato vivo.

Afferrai il telefono scorrendo la rubrica.

Chiamai uno dei ragazzi del gruppo e lo invitai a venire da me.

Fare sesso dovrebbe riuscire a calmare i miei nervi, almeno così è sempre stato.







Pov Max







"Dopo ho gli allentamenti amore" dissi, intrecciando le dita a quelle del mio ragazzo.

"Mh va bene, dopo ci vediamo?" mi chiese, stampandomi un bacio sulla guancia.

"Perché non vieni con me? Magari potresti chiedere se ti riprendono in squadra, anche se la risposta sarebbe scontata.
Farebbero qualsiasi cosa per riaverti, nessuno è bravo come te." sorrisi e vidi nei suoi occhi un barlume di eccitazione che si spense poco dopo.

Everywhere I am there you'll beDove le storie prendono vita. Scoprilo ora