Pov Christian
Quattro fottute ore di viaggio e i nervi che mi scoppiavano sotto la pelle.
Il pezzo di merda di Manuel poi Jonathan all'oscuro di tutto e infine l'espressione ferita di Aiden nel momento in cui aveva scoperto dove fossi diretto o meglio da chi.
L'ultima cosa era quella che mi premeva di più.
Ancora una volta aveva dovuto incassare il mio comportamento idiota e strano senza battere ciglio.
Si era stampato in viso un accenno di sorriso sforzato e con un 'buon viaggio' era sparito dalla mia visuale, lasciandomi con l'amaro in bocca.
E avrei voluto prenderlo e spiegargli ogni cosa dalla a alla z, non tralasciando nulla, ma non avevo tempo.
Dovevo troncare quella situazione assurda e togliere Jonathan dalle mani di quel fottuto psicopatico.
Sbattei il palmo aperto contro il volante, facendo riecheggiare il rumore del clacson per tutta la strada.
Io avevo fretta e giustamente tutti si mettevano a guidare come vecchi decrepiti.
"Merda!" imprecai di nuovo.
Tre fottuti mesi in pace e tranquillità e in mezza giornata mi ritrovo a ritornare esattamente come prima se non più incazzato.
Ma ci sarà mai un giorno in cui potrò vivere senza rotture di coglioni e drammi?
Quel bastardo aveva osato insultare mia madre e quello non lo potevo proprio accettare.
Non che approvassi la sua relazione extraconiugale, ma tutto ciò era ridicolo!
Suo padre sarà anche un fottuto alcolizzato, ma almeno è vivo.
Mia madre è metri sotto terra e niente me la può ridare indietro.
Mancavano ancora pochi chilometri a destinazione.
Mi sarei ripreso Jonathan a tutti i costi.
Pov Max
"Siamo dei pessimi amici!" sospirò Isabel e annuii in pieno accordo con lei.
Come avevamo potuto lasciare Jonathan nelle mani di quel mostro?
Lui che con noi aveva capito cosa fosse la vera amicizia.
Io che mi ero sempre preso cura di lui, gli avevo permesso di allontanarsi.
Mi sento così fottutamente in colpa cazzo.
"Giuro che se incontro quel pezzo di merda di vacca spiaciccata gli tiro un triplo calcio mortale rotante!" sbottò e tutti ci trattennemmo dallo scoppiare a ridere.
Isabel riuscirebbe a far ridere anche ad un funerale.
"Tu sei capace di fare un triplo calcio mortale rotante?" chiese Ines sempre più incrine al ridere.
"No, ma vedi che quindici centimetri di tacco fanno male lo stesso!" esclamò convinta e a quel punto scoppiammo tutti in una rumorosa risata.Is fece una faccia sconvolta, appoggiando le mani sui fianchi.
"Jonathan soffre e voi ridete come stupidi, ma che amici siete?!" scosse la testa, facendo una smorfia buffa.
"Tu smettila di sparare cazzate assurde e noi non ridiamo" disse il mio ragazzo, leggendomi nel pensiero.
"Beh certo adesso è pure colpa mia! Andiamo Ines, dobbiamo progettare un omicidio stile CSI!" esclamò, afferrando la bionda e trascinandola fuori.
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Everywhere I am there you'll be
Ficção AdolescenteEsiste un quartiere tra la Queen Street e la Fulton Street a Dover, nel Delaware un po' diverso da tutti gli altri. La vita di sei ragazzi verrà messa a dura prova dalle vicende di ogni giorno e soprattutto dai sentimenti che inizieranno a scoprire...