Pov Christian
Appena a casa per uno stupidissimo giorno di scuola.
Non ho voglia di andarci, non ho voglia di fare proprio un cazzo di niente ma è meglio se alzo il culo e non do altre preoccupazioni a mia zia.
Devo andare da Jonathan.
Mi sono reso conto di averlo trattato abbastanza male, per come si meritava e dovevo ringraziarlo.
Derek mi aveva raccontato che era piombato qui, dicendo di andare a casa di mio padre in piena notte.
E se non avessi visto lui, mio cugino e mia zia probabilmente non mi sarei ripreso tanto presto.
Anche se in gran parte, mi aveva aiutato Ryan.
So di essermi comportato da stronzo con lui, facendolo venire a letto con me ma ne avevo davvero bisogno.
Mi aveva aiutato proprio come pensavo, mi ero sentito esattamente come anni prima.
Non succederà mai più e mai nessuno lo saprà.
Ryan ama follemente il suo fidanzato e io non voglio che ciò giunga alle orecchie di Jonathan.Ha fatto una cosa importante per me e so che lo ferirebbe molto, più delle altre volte.
Devo ringraziarlo.
E furono questi pensieri a portare le mie gambe davanti casa sua.
Mi avvicinai alla porta e prima che potessi suonare, essa si aprì.
Mi trovai davanti sua madre e sua zia, rivolsi loro un sorriso cordiale che non fu ricambiato.
"Se sei qui per Jonathan, puoi anche ritornare a casa" sbottò sua mamma e mi accigliai.
Le avevo parlato poche volte ma questo tono non le si addiceva proprio.
E se lei sapesse tutto ciò che è successo tra noi?
Questo spiegherebbe tutto.
"Non essere così dura con lui Jen" la riprese sua sorella e si voltò verso di me.
"Jonathan è in punizione, la bravata di andare senza dire nulla in un posto così lontano, è stata un'idea pessima.
Ci ha raccontato più o meno la situazione ma tu devi capire che lui è minorenne e che non l'abbiamo mai avuto lontano da casa" disse in tono tranquillo e il mio senso di colpa crebbe."Lo so è so che è colpa mia, se avessi saputo che stavano facendo una cosa del genere non glielo avrei permesso" risposi e notai Jennifer incurvare le labbra in un sorriso.
"Nonostante tutto, sono contenta che mio figlio tenga così tanto a qualcuno da fare follie" affermò.
Tu ci tieni allo stesso modo a lui? Mi chiese il mio subconscio e lo zittii, mandandandolo a fanculo.
"Beh, noi dobbiamo andare tu vai, è in camera che dorme" mi fece l'occhiolino Tessa e entrambe sparirono nelle loro macchine borbottando 'Ah i giovani d'oggi!'.
**
Entrai nella stanza quasi buia eccetto per la poca luce che filtrava dalla finestra.
Posai lo sguardo sul letto e sui suoi capelli color grano, che sbucavano da sotto le coperte.
Sorrisi al pensiero che a breve sarei stato avvolto dal suo inconfondibile profumo al cocco.
Dormiva a pancia in sotto, la testa appoggiata su un lato, tutto arrotolato nel piumino ed abbracciava o meglio stritolava un cuscino sotto di sé.
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Everywhere I am there you'll be
Teen FictionEsiste un quartiere tra la Queen Street e la Fulton Street a Dover, nel Delaware un po' diverso da tutti gli altri. La vita di sei ragazzi verrà messa a dura prova dalle vicende di ogni giorno e soprattutto dai sentimenti che inizieranno a scoprire...