Pov Christian
Sentii una leggera pressione, simile a un bacio sulla tempia, ma probabilmente stavo ancora sognando.
Un tocco tra i miei capelli, una carezza che mi fece svegliare del tutto.
Mugugnai e aprii gli occhi lentamente.
"Aiden" sussurrai con un sorriso sulle labbra.
"Scusa non volevo svegliarti dolcezza" mormorò, avvicinandosi per stamparmi un bacio.
"Che ore sono?" chiesi, affondando la testa sul cuscino.
"Le sette appena passate" rispose,passando un palmo aperto sulla mia schiena nuda.
"Già te ne vai?"
"Sei tu che mi hai detto che tuo cugino sarebbe piombato in camera tua, fosse per me rimarrei" e detto ciò fece scivolare una mano sotto il lenzuolo,sfiorando la mia pelle fino ad arrivare ad una natica che strinse con forza.
"Non dobbiamo per forza nasconderci" voltai il viso per guardarlo negli occhi verdi.
"Lo so, ma rende tutto più eccitante" ammiccò.
Sorrisi, ripensando a come era nata quella cosa, qualsiasi cosa fosse.
La sera stessa che ci conoscemmo, finimmo a letto insieme in una delle notti di sesso migliori della mia vita.
Arrivai in ritardo a quella cena e appena raggiunsi il tavolo, fui piacevolmente sorpreso da una presenza inaspettata.
Eric, il marito di Ryan aveva portato con sé un suo amico, ovvero Aiden.
L'avevo già squadrato dal primo secondo.
Vent'anni, alto, fisico asciutto e da atleta, capelli castani, lineamenti del viso perfetti e proporzionati, labbra carnose, occhi verdi, ma non come i miei.
Il suo verde era intenso e caldo.
La consistenza dei suoi muscoli ben definiti e scolpiti contornati da tatuaggi e il suo culo sodo e tondo, li scoprii più tardi quando i vestiti furono a terra.
"Mi piace stare con te" ammisi, non specificando il 'scopare' perché che quello fosse un giro turistico in paradiso, era risaputo.
Mi piaceva passare il tempo con lui che riusciva a farmi sentire bene.
"A me piaci tu" rispose, facendomi l'occhiolino prima di alzarsi.
Lo imitai a fatica, sentendo la mia testa protestare.
Era troppo presto per i miei gusti.
Mi avvicinai all'armadio, aprendo le ante e estrassi un paio di boxer.
Potevo sentire il suo sguardo famelico sul mio corpo.
"Ti sbrighi prima che mi diventa duro?" sbottò e non potei evitare di ridacchiare.
"Potresti anche non guardare" lo provocai, infilandomi i boxer con una lentezza estenuante.
"Certo tu mi sbatti in faccia il tuo cazzo enorme e io non dovrei guardare!"
"Se fossi inginocchiato davanti a me, te lo sbatterei meglio il cazzo in faccia" mi avvicinai a lui di qualche passo e lo vidi deglutire.
"Sei uno stronzo!" esclamò prima di afferrarmi per i fianchi e annullare la distanza tra i nostri corpi.
Portai una mano tra le sue ciocche ramate e le tirai appena, facendogli schiudere le labbra.
L'attimo dopo le nostre lingue erano già in sincronia perfetta, possessive come se fosse la prima volta che si assaggiassero.

STAI LEGGENDO
Everywhere I am there you'll be
Teen FictionEsiste un quartiere tra la Queen Street e la Fulton Street a Dover, nel Delaware un po' diverso da tutti gli altri. La vita di sei ragazzi verrà messa a dura prova dalle vicende di ogni giorno e soprattutto dai sentimenti che inizieranno a scoprire...