Pov Ines
"Is, dormi?" domandai, bisbigliando.
Sperai sul serio che fosse sveglia perché la mia gola secca, richiedeva acqua ma non riuscivo a muovere un muscolo sotto la sua presa ferrea.
"Sì" borbottò, stringendo le braccia attorno al mio corpo, come se non fosse già troppo stretta.
Ridacchiai appena, passando una mano tra i suoi capelli scuri, facendola mugugnare infastidita.
"Dai Is, spostati devo andare in cucina a bere" dissi, iniziando a muovermi per districarmi dalla sua presa."Portami un dolcetto" disse infine, mollandomi e tornando a dormire tranquillamente.
Sorrisi, scuotendo la testa e velocemente scesi giù dal letto per poi uscire dalla stanza.
Era ancora molto presto, infatti in casa non si sentiva alcun suono, così silenziosamente andai fino in cucina e presi un bicchiere d'acqua, dando sollievo alla mia gola.
Feci per appoggiare il bicchiere nel lavandino quando scorsi una figura fuori dalla finestra.
Guardai più attentamente e riconobbi Aiden, in veranda intento a fumare una sigaretta.
Ieri era successa una cosa strana, Chris ed Aiden erano tornati a casa uno tutto incazzato, l'altro tutto triste e si erano rinchiusi in due stanze diverse, non uscendo neanche per cenare.
Che avessero litigato era ovvio ma era comunque strano perché arrabbiarsi con Aiden, era una cosa inconcepibile.
Poggiai il bicchiere e fottendomene del fatto che fossi in pigiama formato da solo dei pantaloncini e una cannottiera e che forse, fuori avrebbe fatto ancora un po' freddo, mi avviai verso la porta d'ingresso, aprendola per poi uscire fuori.
Allo scattare della porta, vidi il suo volto girarsi verso la mia direzione ed ebbi quasi un sussulto.
Il suo viso sembrava ancora più pallido del solito e due profonde occhiaie solcavano su di esso.
Ma la cosa che mi fece rimanere pietrificata furono i suoi occhi, iridi di solito sempre di un verde intenso, allegro e dolce ora erano solo rossi e gonfi, di pianto.
Nella mia testa, iniziarono ad affollarsi vorticosamente scenari terribili che riguardavano la loro rottura.
"Ehi principessa" mi salutò con un sorriso stanco, di chi non aveva motivi per sorridere.
"Aiden" sussurrai e spinta dall'impulso, mi avventai su di lui, abbracciandolo.
Qualsiasi cosa fosse successa, non se la meritava, no, non lui che era una persona meravigliosa.
"Cosa c'è? Stai bene? È successo qualcosa?"domandò a raffica con un tono preoccupato.
Perché ovviamente lui riusciva comunque a pensare prima agli altri che a sé stesso.
"Io sto bene" mi affrettai a spiegare.
"Ma tu?"Sciolse l'abbraccio per guardarmi e regalarmi un sorriso che per quanto bello fosse, non rassicurava affatto.
"Non ti preoccupare, ho diciamo discusso con tuo fratello ma è tutto okay""Lui a volte è uno stronzo, anzi più di uno stronzo ma ti ama lo sai vero? Ti ama tanto" cercai di rassicurarlo e tirargli su il morale.
Puntò lo sguardo al pavimento e si sforzò in una risatina nervosa.
"Lo so che mi ama anche se a volte, ha proprio dei strani modi di dimostrarlo" finì la frase con una punta di amarezza che non passò inosservata.
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Everywhere I am there you'll be
Novela JuvenilEsiste un quartiere tra la Queen Street e la Fulton Street a Dover, nel Delaware un po' diverso da tutti gli altri. La vita di sei ragazzi verrà messa a dura prova dalle vicende di ogni giorno e soprattutto dai sentimenti che inizieranno a scoprire...