Capitolo 33

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Pov Derek

"Ehi amore, la smetti di andare avanti e indietro? Mi stai facendo venire il mal di testa" disse Max.

Mi voltai a guardarlo e notai le sue guance arrossate d'imbarazzo.

Ancora non era abituato a vedermi come il suo ragazzo e sinceramente neanche io, era successo tutto così di fretta.

"Sì scusa, ma dovrebbero essere già tornati" sospirai in preda all'ansia.
Non avevo notizie di Chris da quando era partito, l'avevo chiamato un paio di volte, ma non aveva risposto, così avevo preferito lasciarlo stare tranquillo.

Mi aveva scritto solo stamattina, dicendomi che stavano partendo per ritornare, erano passate più di sei ore e di loro neanche l'ombra.

L'ansia mi stava divorando, conoscendo mio cugino non era successo nulla di piacevole.

Avevo passato quei giorni in uno stato pietoso, costantemente nervoso, me l'ero presa con tutti e Max mi aveva dovuto sopportare tutto il tempo.
Non ricordavo nemmeno l'ultima volta che ci eravamo baciati.

Mi avvicinai alla poltrona dov'era seduto ed afferrai delicatamente il suo mento tra le dita, alzandolo per poi poggiare le labbra sulle sue.

Un bacio dolce, lento, pieno di scuse e di gratitudine che ricambiò subito, schiudendo le labbra e lasciando che le lingue entrassero in collisione.

"E questo per cos'era?" sussurrò poco dopo essersi staccato, passandosi la lingua sulle labbra rosse e gonfie.

"Questo è perché sei un ottimo fidanzato" sussurrai, facendo scorrere una mano tra i suoi capelli biondi.

"Scusa per il mio umore di questi giorni.." continuai, stringendo le spalle e lasciandomi sfuggire un sospiro.

"Non hai niente di cui scusarti piccolo, è normale che sei in pensiero per Christian" disse, portando una mano sulla mia e facendo intrecciare le nostre dita.

Giorno per giorno, mi rendevo conto di quanto cazzo mi piaceva, semplicemente perfetto in ogni piccola cosa.

"Ehi piccioncini, perché la macchina di Scott è davanti casa di Jonathan?" domandò Isabel, dopo aver spalancato la porta, facendoci sussultare entrambi.

Ma come era entrata?

"Is ma che cazzo! Come hai fatto ad entrare? E poi perché non bussi? Potevamo essere nudi! Aspetta, hai detto che sono tornati?" sbottò velocemente Max.

"Sono entrata dal retro per fare prima e sì, sono tornati a quanto pare, oppure la macchina ha preso vita ed è tornata da sola, è possibile, ma magari vi beccavo nudi! Facevo un sex tape e aprivo un sito porno in vostro onore!" rise, battendo le mani.

"Okay non c'è tempo per queste cose, andiamo da Jonathan!" sbottai e afferrai entrambi per le mani, trascinandoli fuori casa.

"C'è la porta aperta!" esclamò Isabel, appena ci avvicinammo alla casa.

"Ma certo entriamo pure! Tanto tu ci sei abituata" la rimproverò il biondo.

"Derek dovresti sbattertelo di più questo, perché quando sta in astinenza diventa insopportabile!" replicò lei.

Scoppiai a ridere, un po' perché quei due sembravano dei bambini dell'asilo che litigavano e un po' perché sapevo che Isabel avesse ragione, anche se non l'avrei mai ammesso.

"Smettetela di bisticciare ed entriamo" dissi infine con il tentativo di zittire quel battibecco.

Arrivati alla porta ci bloccammo tutti e tre nello stesso punto, trovandoci davanti una scena al quanto..inaspettata.

Everywhere I am there you'll beDove le storie prendono vita. Scoprilo ora