Capitolo 91

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Pov Christian


"Amore" scossi appena Aiden per la spalla, cercando di svegliarlo dal suo sonno.

"Mh?" mugugnò, sollevando stancamente le palpebre.

"Siamo arrivati" annunciai, allungandomi a stampare un bacio sulle sue labbra piene.

Mi sembrò di ritornare indietro di qualche mese, quando dopo scuola mi scocciavo di infilare la macchina in garage e la parcheggiavo davanti casa, facendo infuriare mia zia.

Mi invase quasi un senso di nostalgia, ma infondo sono le persone che rendono i luoghi speciali, non il contrario.

"Non credo abbia le forze di alzarmi" borbottò, slacciandosi la cintura e si stiracchiò nello spazio limitato che l'auto concedeva.

"Devo portarti in braccio principessa?" ridacchiai, aprendo lo sportello e uscii fuori, lasciandomi cullare dal leggero vento fresco di Dover.

Il sole non era ancora tramontato e non vedevo l'ora di varcare la soglia di quella porta per riavere tra le braccia il mio piccolo fratellino.

Mi diedi qualche minuto per guardare la villa dove avevo vissuto per più di un anno, la casa che avevo usato come rifugio dal casino che era la mia vita.

Non sarà casa mia, ma sento di appartenere a questa casa, come a questo viale e questa città.

Era bastato un anno e poco più a farmi crescere, farmi fare nuove esperienze, rafforzare il rapporto con Derek e conoscere persone che mi hanno cambiato e scombussolato la vita.

Se ho avuto la forza di tornare ad affrontare il mio passato e darmi una possibilità di essere felice devo ringraziare solo questo posto un po' strano e magico dove nulla accade mai per caso.

"Beh non andiamo?"

La voce di Aiden mi fece ritornare al presente e mi accigliai appena lo vidi con entrambe le valigie sulle mani.

"Lascia faccio io" dissi, dandomi dell'idiota per non averci pensato.

"No, bimbo tranquillo le prendo io.
Tu tra poco sarai assalito da Derek ed è meglio non avere valigie di impiccio" ridacchiò e sorrisi prima di camminare verso la veranda, salire i gradini e tirare fuori le chiavi.

Spalancai la porta e una volta entrato urlai a gran voce.

"Sono a casa"

Questione di pochi minuti che urla entusiaste riecheggiarono per tutta la casa.

"Christian!"

Sentii un assordante rumore di passi veloci contro i gradini delle scale.

Peggio dei bambini nel giorno di natale.

E l'attimo dopo avevo il mio ometto preferito, attaccato al mio corpo come se non ci vedessimo da anni, secoli e millenni.

"Visto? Ti avevo detto che ci saremmo visti presto" mormorai tra i suoi capelli neri, profumati di qualcosa che sapeva di casa.

Alzai lo sguardo verso il biondo che stava scendendo le scale con un sorriso da orecchio ad orecchio.

Beh, almeno so che hanno fatto pace.

Gli feci un cenno di saluto e dietro di me sentii la voce di Aiden.

"Non vorrei rovinare il momento, ma dove porto le valigie?"

"Seguimi ti accompagno io" si offrì Howard e lo ringraziai mentalmente dato che non avevo per niente voglia di staccarmi da Derek.

"Allora come stai? Come vanno le cose qui?" domandai, stampando un bacio tra i suoi capelli.

Everywhere I am there you'll beDove le storie prendono vita. Scoprilo ora